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Conoscere Milano: l'ex Sieroterapico

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L'articolo è tratto da Conoscere Milano. Nuovi Luoghi del Lavoro, iniziativa del Comune di Milano.
La vasta area compresa tra gli assi dei due Navigli presenta al suo centro un ambito urbano di grande valore storico e architettonico: il complesso dell'ex Istituto Sieroterapico Milanese Serafino Belfanti. Fondato nel 1896, lavora inizialmente per lo sviluppo in Italia della produzione su scala industriale del siero antidifterico e negli anni successivi amplia la propria attività al siero antitetanico, ai vaccini, agli ormoni, agli antibiotici. 

 


Nei primi anni del Novecento la sua attività aumenta rapidamente e viene autorizzata la produzione di nuovi preparati; terminata la Prima Guerra Mondiale tornano in primo piano le necessità della popolazione civile e, nei momenti di maggiore diffusione della terribile influenza "spagnola", I'Istituto concede gratuitamente il vaccino al Comune di Milano. La ricerca biologica amplia in seguito il suo campo di azione e per quasi un trentennio, fino agli anni ottanta, il Sieroterapico provvede alla preparazione di derivati per uso trasfusionale. Il comparto storico dell'ex Istituto Sieroterapico Milanese, situato ad est di via Segantini, costituisce un complesso omogeneo aggregatosi in circa settanta anni e che presenta edifici con tipologie diverse. Nel 2000, il complesso è stato acquisito dalla Brioschi Finanziaria, società quotata alla Borsa di Milano, che fa capo al gruppo Cabassi.



Il progetto di riqualificazione ha portato all'integrale bonifica dell'area e al recupero degli edifici principali, posizionati verso gli ingressi di via Darwin, riconvertiti in più razionali e flessibili spazi di lavoro. Una seconda fase prevede la costruzione di nuovi spazi innovativi. II progetto ha attuato interventi di riqualificazione dei singoli corpi di fabbrica ed il recupero delle caratteristiche architettoniche originarie: oggi vi sono insediate la Nuova Accademia di Belle Arti, la società SAS e altre società legate al mondo della moda. Per quanto riguarda invece l’area più vasta situata ad ovest della via Segantini, dopo diversi anni di abbandono e di degrado è stata finalmente effettuata un'importante opera di bonifica, il primo passo verso la trasformazione di quello che sarà un nuovo parco urbano.

II progetto, elaborato dall'amministrazione comunale, prevede la riqualificazione dell'ambito attraverso la costruzione di un parco urbano di circa 100.000 mq, progettato dall'architetto paesaggista Michel Desvigne, e l'edificazione di funzioni prevalentemente residenziali. Sono previsti inoltre il recupero della Cascina Argelati e la realizzazione, su un'area di circa 2.400 mq all'interno del parco stesso, di un nuovo Centro Interattivo per bambini e ragazzi sui temi della natura e dell'ambiente, con ampi spazi dedicati al gioco e alla didattica. Il progetto prevede la realizzazione della prima "greenway" che collegherà l'ex Sieroterapico con gli altri progetti in corso di realizzazione nell'ambito dei Navigli: quelli di via Magolfa, via Autari, il Parco Argelati, Romolo, il Villaggio Barona.

Un aiuto alle librerie

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Il Progetto Ambrogio

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Il sistema computerizzato raccoglie le segnalazioni dei cittadini inoltrandole subito agli uffici. Nella top ten dei guai: pali storti e veicoli abbandonati o dall’sos all’intervento passano solo poche ore. L'articolo è tratto da <<Cronaca Qui>> del 17 dicembre 2010.


Poche ore per riparare una buca o raddrizzare un palo. Per rispondere, coi fatti, alle segnalazioni dei cittadini milanesi. E l’ambizioso obiettivo del "Progetto Ambrogio", avviato da un anno in tutte le nove zone della città: il 56% delle segnalazioni raccolte da questo sistema (in tutto superano le 10mila unità) ha già trovato un lieto fine. Tutto grazie a un sistema in grado di recapitare immediatamente agli uffici "giusti" le denunce. Per inviare i problemi (con relative foto) i vigili urbani sono stati dotati di 142 palmari. E presto ne arriveranno altri 27 per i Consigli di zona, tre per ciascuno.


Seta Hi-tech. Il bacco è tratto: è rosa

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L'articolo, di Mauro Anelli, è tratto da <<Leggo>> dell'8 aprile 2011


A volte le soluzioni per evitare di danneggiare il pianeta sono sotto il nostro naso e non le vediamo. Come buttare in terra una cartaccia con un cestino a pochi metri. Tra gli esempi virtuosi. newscientist. com ci informa che a Singapore la dott.ssa Natalia C. Tansil ha gridato eureka quando i suoi bachi da seta hanno cominciato a sparare chilometri di filamenti, rosa shocking.

Tutor di colonia felina

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L'Associazione Tutor Animali collabora con il Comune di Milano 



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Primi della classe? No, primi della scuola

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Dopo 30 anni ritornano le medie sul Naviglio
L'articolo è tratto da <<Il Giorno>> del 2 febbraio 2011


DOPO TANTE LOTTE dei nostri genitori ce l'abbiamo fatta. Siamo i pionieri della prima H della Scuola media «Ilaria Alpi» di via San Colombano, in un quartiere tranquillo di periferia dove oltre al Naviglio Grande c'è ancora qualche spazio verde. Quando eravamo alle elementari, in questo edificio non c'era-no le medie e molti spazi erano inutilizzati. Immaginatevi una grande e bella scuola di cui una parte è deserta. Alcuni anni fa, un'ala dell'edificio era occupata da un centro di formazione professionale. La maestra ci aveva accompagnato presso alcuni di quei locali in disuso: c'era l'aula di educazione alla cittadinanza e l'aula di meccanica (infatti dalla serratura della porta chiusa si intravedeva una specie di motore).

QUEST'ANNO, l'I.C. «Ilaria Alpi» ha riaperto una prima media proprio qui dopo tanti anni e il risultato è che noi della H abbiamo molti spazi qua-si solo nostri: un corridoio grande, molti laboratori condivisi con le cinque elementari. (la biblioteca, l'aula d'Informatica, la palestra, l'aula di Psicomotricità, l'aula video, la LlM nuova di zecca, l'aula di Inglese, l'aula di Pittura, l'aula di Scienze, il Teatro) e... niente fila per andare in bagno. C'è perfino un bel cortile con giardino e orto. La scuola tutta per noi: si fa quasi paura a pensarci. Noi primini siamo anche i più grandi, ci conosciamo tutti quasi già dall'asilo e il lato positivo è che non ci sono bulli che ti rubano la merenda. Un momento speciale è al mattino presto.
Alle otto, la scuola è deserta, in bidelleria i commessi aspetta-no per aprire, da fuori attraverso i vetri s'intravede la scalinata. E ora! Suona la campanella, le porte si aprono e zitti zitti si ascolta un silenzio tombale. Unici ad entrare, saliamo le scale lentamente e intravediamo in fondo al corridoio una luce proveniente dalla nostra classe. Chi sarà? In questo clima di suspense ci affacciamo alla porta: questa volta è la prof che è arrivata per prima, ma non si sa mai, poteva essere anche un fantasma. E meglio che usiamo bene tutte queste aule ora che sono soltanto nostre: questa solitudine l'anno prossimo finirà, arriverà la nuova prima e inizierà tutta un'altra avventura.

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