Navigli gap

Per le aree in degrado, idee "tecno" dali Usa

Per il recupero della Richard Ginori, gloriosa fabbrica milanese (fonte: Il giorno, 28/01/1999).gap_ok_tecno.jpg

Proposte integrative a "Piano d'area comparto 2.2 Parco dei Navigli - L'acqua in città "

Quest'associazione non ritiene produttivo, in base all'esperienza degli ultimi anni, pianificare "il verde" al di fuori del contesto di riferimento sociale e storico relativo alle strutture, sia attive che "dismesse di pregio".
La recente chiusura della Cartiera Binda pone con forza l'urgenza delle scelte culturali e urbanistiche ormai improcrastinabili: se perdere cioè il significato pregnante di questo contesto ambientale, "tra i Navigli", oppure decidere di recuperarlo attivamente alla città :

Le sole "opere d'arte" della mafia sono quelle che fanno i miliardi

 

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Filo diretto con Zucconi. Le bombe del 1993 a Milano attirano l'attenzione sulle connessioni criminali. Articolo tratto da Il Giorno del 12/9/96.

"Obbiettivi scelti sui depliant"

Tinebra polemico con i giudici di Firenze e Palermo. Nuova guerra di mafia dopo l'ultimo delitto.
Brusca: "Le bombe a Firenze e Roma? Abbiamo guardato le guide". Un articolo di Dino Martirano tratto dal Corriere della Sera del 1.09.1996


Barona, una zona abbandonata

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Barona_1995

Con questa lettera, inviata a L'Indipendente il 9 agosto 1995, Emilia Franco, coordinatrice dei Verdi nella zona 16 di Milano, denuncia lo stato di abbandono della Barona.

Monumenti da adottare

gap_ok_mulino01.jpg Uno splendido vecchio Mulino lotta coi suoi "conduttori" per non cedere al degrado...

I due articoli proposti sono tratti rispettivamente da La Repubblica del 7 gennaio 1995 e da La Voce del 6 dicembre 1994.

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SOS per la Madonna del trani

A San Cristoforo una leonardesca madonnina dipinta sta per soccombere ai tarli.

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La parola ai milanesi

gap_ko_lettere.jpgLettere tratte da Il Giornale.

"Ancora cemento in periferia"

Continua a dilagare la colata di cemento tra Assago e piazza Maggi. Emilia Franco, Presidente di Ecoclub Monterobbio, esprime il suo disappunto in una lettera inviata a La Repubblica dell'8-9 dicembre 1991.

"Due milioni di metri quadri di cementificato tra Assago e piazza Maggi: eccoci dunque all'ennesimo stupro del territorio con le orride torri e i falansteri che hanno dato cosi chiara prova al Gratosoglio di non produrre altro, socialmente, che droga e nomadismo metropolitano. E poi parliamo di mafia: ma con quale credibilità?

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