Sull'area dell'ex Sieroterapico Milanese sorgerà... un'astronave?

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Sull'area dell'ex Istituto Sieroterapico Milanese, grande spazio dismesso e parzialmente recuperato tra i Navigli Grande e Pavese, praticamente attaccato alla storica Darsena, si lavora alacremente per realizzare nuove costruzioni. Chi si aspetta un revival dell'architettura locale, con le sue case basse 'vecchia Milano' e le vie cariche d'atmosfera, resterà deluso. Il progetto in corso non c'entra nulla: per ammissione dello stesso studio che lo ha sviluppato, Dante O. Benini & Partners, l'obiettivo era fare qualcosa di diverso. E già che c'erano, qualcosa di MOLTO diverso. Non lo diciamo noi ma loro, come potrete leggere di seguito. Se questo fosse ciò che ci voleva, lo lasciamo decidere a chi legge. Le immagini sono tratte dal sito dello studio Dante O. Benini & Partners, la descrizione è curata da un residente della zona.

thurmIl progetto prevede tre nuovi edifici di 5 piani fuori terra, ma dal disegno sembrano molto più alti, nell'area ex-sieroterapico delle Vie Darwin, Segantini, Borsi.
Si vede chiaramente che le nuove costruzioni hanno una concezione architettonica moderna e sono completamente avulse dal contesto, fatto di edifici bassi e di architettura inizio secolo, caratteristica di questa parte della zona Navigli.
A vista d'occhio risulta subito la disarmonia del contrasto ma nonostante questo il progetto e' stato approvato in sede di consiglio di zona, che commenta il parere favorevole dicendo: "Con il vincolo di estendere sui lati perimetrali dell'intero comprensorio la medesima tipologia di recinzione originaria, quale elemento identificativo di armonizzazione tra le diverse parti architettoniche tradizionali e contemporanee".

Come a dire: gli edifici non si armonizzano per niente, sono un obrobrio, ma se li nascondiamo con una recinzione uguale a quella esistente non li vede nessuno.
Peccato che la recinzione sarà alta 3 metri e i palazzi 30.
Complimenti ai consiglieri che hanno approvato.

Inoltre, non e' previsto nessun intervento di sviluppo di aree verdi, l'unica nota che si puo' trovare nella descrizione del progetto e' che la piccola area verde che esiste attualmente verra' preservata. La foto, tratta dal sito dello studio di Architettura sul verde, mostra quel che ci sara'.

Ecco la descrizione dell'intervento che si trova sul sito dell'Impresa Appaltatrice,
Brioschi Sviluppo Immobiliare (www.brioschi.it):

"Il comparto storico dell'ex Istituto Sieroterapico Milanese, i cui primi edifici risalgono al 1896, è delimitato dalle vie Darwin, Pichi, Borsi e Segantini. Il complesso si è aggregato in circa settant'anni e costituisce un gruppo omogeneo di edifici autonomi e con diverse tipologie, disimpegnato all'interno dalla presenza di strade e aree libere di sosta.

Parte degli edifici, per circa 20.000 mq, è già stata recuperata attraverso interventi di riqualificazione dei singoli corpi di fabbrica nel rispetto delle caratteristiche architettoniche originarie. In particolare, per le costruzioni un tempo destinate a laboratori produttivi e di ricerca, il progetto ha previsto la riconversione funzionale in spazi di lavoro più razionali e flessibili, mentre per quelli già destinati ad uffici direzionali e amministrativi è stata mantenuta l'originaria funzione, ottimizzando le caratteristiche distributive degli interni, che si configurano, quanto più possibile, a pianta libera.

La superficie sviluppata dai nuovi edifici e la realizzazione di nuovi orizzontamenti negli edifici in recupero, tenderà a saturare il potenziale edificatorio complessivo dell'area, di circa 35.000 mq. Saranno realizzati tre nuovi edifici ad uso terziario/industriale e si completerà l'organizzazione delle relative aree pertinenziali.

L'intervento di nuova edificazione interessa il sedime della maggior parte dei rimanenti edifici per i quali è prevista la demolizione, mentre solo due di essi, per circa 2.000 mq, verranno recuperati con procedura e metodologia analoghe a quanto già realizzato.

La slp disponibile per il completamento dello sviluppo, di circa 13.000 mq, verrà distribuita nei tre nuovi edifici progettati come bolle asimmetriche in vetro trasparente, per creare un'armoniosa integrazione dei nuovi volumi con l'esistente; le tre bianche e profonde coperture diventeranno grandi riflettori notturni di riferimento per la città.
Sarà inoltre realizzato un parcheggio interrato di tre livelli, pertinenziale al lotto, di circa 4.500 mq, per circa 200 posti auto. Al primo livello interrato è previsto un collegamento fra i due edifici contigui. Il progetto è dello Studio Dante O. Benini & Partners".


ex sieroterapico verde


 

Ed ecco la descrizione sul sito dello Studio Dante O. Benini & Partners (www.dantebeniniarchitects.com):
"L'ex sieroterapico si inserisce a pieno titolo nelle aree dismesse e recuperate di Milano. La superficie edificabile è di 34.200 mq, mentre quella costruita è di 19.000 mq. La sua collocazione, nel cuore dell'area Navigli ha fatto sì che la Pubblica Amministrazione e gli Enti preposti quali beni ambientali, ecc. immobilizzassero tutto l'intervento di recupero eseguito, peraltro, in modo magistrale.

L'area residua di 15.200 mq non recuperabile necessitava di nuove costruzioni. Come sempre avviene in questi casi il grande dilemma è di stabilire se percorrere la strada del falso storico, non necessariamente volgare, o quella di un intervento contemporaneo che possa convivere con un contesto così storicamente pregevole. Nell'acquisire questo incarico abbiamo somatizzato in modo profondo le poche note sopra descritte e per attitudine, ma anche perché ritenuta più idonea, abbiamo scelto di portare il tema sul piano della contemporaneità futuribile "ultimate future".

Il comparto nel suo insieme è stato prevaricante su tutto: il contesto, la sua atmosfera erano gli assoluti protagonisti del progetto, nuovi buildings dovevano diventare, se possibile, protagonisti di un'opera già scritta ed interpreti di un tipo di clientela romantica, affascinante e affascinata dalle performance degli edifici, dalla loro morfologia di impianto, dalle loro componentistiche tecnologiche, dalla loro riconoscibilità chiara, marcata, mai prevaricante nel suo insieme.

thurm.jpg 

Ecco quindi tre "bolle" di vetro tagliate da solai che si inseguono planimetricamente nell'area. I tagli dei solai sono inclinati dando così la sensazione di aver conquistato "un attico" stando anche al primo piano. Gli edifici nella loro totalità o in porzioni di essi denunciano, per chi ne volesse solo una parte, un facile senso di appartenenza, cosa indispensabile quando si vogliono conquistare, da parte di chi ci lavora, fidelizzazione e, dall'esterno, una definita e chiara "corporate identity".

Grandi e profonde lobby d'ingresso, alta tecnologia, sostenibilità, low energy sono state le linee guida indicate dal mercato internazionale e di cui con il nostro cliente ci siamo impossessati per trasferirle ai futuri utenti. Se si aggiungono trasparenza, permeabilità, fruizione ed ottimizzazione dello spazio, "senso della luce" naturale ed artificiale, atta ad enfatizzare le emozioni sensoriali, dovrebbero esserci tutti gli ingredienti per un utilizzo felice di questi nuovi buildings.

Ultimo, ma non meno importante, il grande asse che taglia longitudinalmente tutta l'area, regalando ai passanti uno scorcio inaspettato di "orizzonte", cosa di cui ha veramente bisogno per un'emozione in più nell'abulico corso del quotidiano.''

Che dire? Lo stile così enfatico, ai limiti dell'allucinazione, non può nascondere la verità di fondo: i nuovi edifici non c'entreranno nulla con l'architettura del posto. Che è patrimonio di tutta Milano. Complimenti a chi ha approvato il progetto.

Commenti

....niente di nuovo all'orizzonte purtroppo. Milano è da decenni sotto scacco politico della speculazione edilizia ripresa in modo selvaggio per la disponibilitàdi molte aree , dell'abusivismo e di mostri perchè più economici. Adesso hanno alzato anche gli indici di edificabilitàe ricomincieranno gli orrori dei sottotetti. Spetta a noi cittadini fermarli