Ilaria Alpi

Primi della classe? No, primi della scuola

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Dopo 30 anni ritornano le medie sul Naviglio
L'articolo è tratto da <<Il Giorno>> del 2 febbraio 2011


DOPO TANTE LOTTE dei nostri genitori ce l'abbiamo fatta. Siamo i pionieri della prima H della Scuola media «Ilaria Alpi» di via San Colombano, in un quartiere tranquillo di periferia dove oltre al Naviglio Grande c'è ancora qualche spazio verde. Quando eravamo alle elementari, in questo edificio non c'era-no le medie e molti spazi erano inutilizzati. Immaginatevi una grande e bella scuola di cui una parte è deserta. Alcuni anni fa, un'ala dell'edificio era occupata da un centro di formazione professionale. La maestra ci aveva accompagnato presso alcuni di quei locali in disuso: c'era l'aula di educazione alla cittadinanza e l'aula di meccanica (infatti dalla serratura della porta chiusa si intravedeva una specie di motore).

QUEST'ANNO, l'I.C. «Ilaria Alpi» ha riaperto una prima media proprio qui dopo tanti anni e il risultato è che noi della H abbiamo molti spazi qua-si solo nostri: un corridoio grande, molti laboratori condivisi con le cinque elementari. (la biblioteca, l'aula d'Informatica, la palestra, l'aula di Psicomotricità, l'aula video, la LlM nuova di zecca, l'aula di Inglese, l'aula di Pittura, l'aula di Scienze, il Teatro) e... niente fila per andare in bagno. C'è perfino un bel cortile con giardino e orto. La scuola tutta per noi: si fa quasi paura a pensarci. Noi primini siamo anche i più grandi, ci conosciamo tutti quasi già dall'asilo e il lato positivo è che non ci sono bulli che ti rubano la merenda. Un momento speciale è al mattino presto.
Alle otto, la scuola è deserta, in bidelleria i commessi aspetta-no per aprire, da fuori attraverso i vetri s'intravede la scalinata. E ora! Suona la campanella, le porte si aprono e zitti zitti si ascolta un silenzio tombale. Unici ad entrare, saliamo le scale lentamente e intravediamo in fondo al corridoio una luce proveniente dalla nostra classe. Chi sarà? In questo clima di suspense ci affacciamo alla porta: questa volta è la prof che è arrivata per prima, ma non si sa mai, poteva essere anche un fantasma. E meglio che usiamo bene tutte queste aule ora che sono soltanto nostre: questa solitudine l'anno prossimo finirà, arriverà la nuova prima e inizierà tutta un'altra avventura.