Italia

Non capiamo più la nostra civiltà

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Un interessante contributo programmatico e critico del Prof. Andrea Carandini sul futuro dei nostri beni culturali. L'articolo è tratto da Il Giornale di gennaio 2010.

"Città e campagne sono fiumi di storia che scorrono nell'indifferenza: e' una questione nazionale"

Ignoranza di ritorno, cementificazione, mancanza di fondi: l'allarme dell'archeologo per l'Italia e il suo patrimonio millenario.

Le città e i paesaggi sono fiumi di storia che scorrono e vi dovremmo distinguere le varie civiltà. Ma nel frattempo le arature profonde distruggono. Intere città antiche sotto campi di grano svaniscono per gli scassi. Una fattoria antica, di cui ieri scorgevamo i reperti tra le zolle, oggi non lascia traccia. Così Pompei cala centimetro per centimetro, in grande parte inedita, fino a quanto non resterà che polvere. Non è il muretto, il singolo reperto a preoccupare: è il tutto neppure documentato.

L'Italia si ripresenta alla mia mente

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L'assolata Italia! Sto per toccare il suolo del paese amato, il sogno di lunghi anni sta per diventare realtà...
Giardino del mondo dalle ineusaribili bellezze naturali...
Frederic Leighton (1852)

La ricerca «Mille borghi cento città un paese»

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Così è nata dalla foresta la «bella Italia»
«E ora dobbiamo impegnarci a conservarla»


Un articolo tratto da Il Giorno (luglio 2008) di Andrea Fontana, che ci presenta un bellissimo libro.

IN PRINCIPIO c'era la foresta. Una foresta cupa, buia, estesa per centinaia di chilometri. Radici e sottobosco cieco, terreno brullo là dove oggi vediamo, tra campi e pioppi, innalzarsi duomi traforati da rosoni, stagliarsi mura e rivellini dei nostro bruno medioevo comunale, e farsi spazio spigolosi, umanistici palazzi scarpati, tassellati di marmo; dove cioè scorrono, come dal finestrino di un treno in corsa, la padania lombarda ed emiliana, l'impiglio dell'Appennino, e le città-fortezza in lotta lungo i saliscendi luminosi e antropizzati del Quattrocento marchigiano e toscano.

Il paesaggio, un valore superiore all'economia

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Valentino Tosatti, Professore dell'Università di Harvard, ci spiega che il paesaggio è il valore supremo dell'economia. L'articolo è stato tratto dalla Repubblica del 25 marzo 2008.

"Non come collaboratore legale del Wwf, bensì come cittadino italiano sono del tutto d'accordo a sfatare il «mito» delle energie rinnovabili, il che non vuol dire invocare l'immobilismo, ma solo ripristinare la priorità dei valori paesaggistici e ambientali di uno dei più bei Paesi del mondo che oltretutto vive di turismo.

Tecnologia obsoleta ed ecologia moderna

gap_ko_tecnoobsol.jpgRiciclo e compostaggio hanno preso il posto dell'incenerimento dei rifiuti. In questo articolo di Federico Valerio, tratto da La Repubblica dell'1 settembre 2004, si forniscono alcuni dati.

NELL'ARTICOLO "Le due Italie divise anche dai rifiuti" pubblicato nei giorni scorsi, Giovanni Valentini definisce la scelta dei termovalorizzatori una "risposta moderna a un problema antico... la quadratura del cerchio". Ebbene, la termovalorizzazione è un metodo decisamente obsoleto di trattare i rifiuti.