Marco Vitale
L'articolo, di Marco Vitale, è tratto dal <<Corriere della Sera>> del 31 marzo 2001
La Lombardia è uno straordinario deposito dí sapienza agricola, come ci ha insegnato, in pagine memorabili, Carlo Cattaneo. Testimonianze mirabili di questo passato e di questo presente arricchiscono il suo territorio e possono essere di grande interesse per milioni di persone.
Si possono facilmente immaginare almeno una decina di luoghi di grande interesse che possono diventare un «fuori salone» capace di dare all'Expo una caratteristica unica e memorabile. Fermò dunque l'assetto centrale dell'Expo, sviluppato secondo canoni tradizionali commercialmente accettabili, fermo quello che si può ragionevolmente salvare dell'orto planetario del Master Plan, è possibile arricchire, in modo unico, il contenuto dell'Expo con questi luoghi «fuori salone» che mostrino insieme storia e agricoltura moderna, cascine esemplari e sapienza nella gestione delle acque, e realizzazioni enogastronomiche di alto livello e musei significativi della storia della meccanizzazione agricola. So che in varie località esistono volontà, competenze e risorse umane e finanziarie per dar vita a questi «fuori salone». Sino a ora i tentativi di sviluppare un dialogo costruttivo in questo senso con i vertici dell'Expo 2015 sono stati ignorati.
E si è trattato di un clamoroso errore. Ora che il vertice dell'Expo è cambiato e che l'esigenza di modificare il Master Plan è stata posta sul tappeto, forse, si può aprire un costruttivo dialogo sui «fuori salone». Ma i gruppi interessati realmente devono assumere un atteggiamento da «imprenditori» e non da «prenditori». Devono cioè andare all'Expo non a chiedere ma a dare, con progetti autonomamente lavorati e finanziati e a discutere con l'Expo come inserirli nel circuito della stessa, avendone il patrocinio. Allora potremo realizzare il sogno di conciliare un Expo rispettoso dei canoni tradizionali e delle esigenze dei Paesi espositori con le mirabili testimonianze di sapienza agricola depositate in Lombardia. Facendo così, della stessa, un grande orto mondiale.
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