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1938, addio a Moretti progettista del futuro

Inviato da redazione il 23 Gennaio 2013 - 12:00am
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Artisti dei Navigli

Cose dell'altro secolo. L'articolo, di Franco Tettamanti, è tratto dal <<Corriere della Sera>> del 23 gennaio 2013


Il 26 ottobre del 1933 il Politecnico si divide in due distinte facoltà: ingegneria e architettura. Gaetano Moretti è il primo preside della nuova facoltà di architettura. Era nato a Milano nel 186o da una famiglia di ebanisti e arredatori e nel laboratorio del padre Moretti aveva subito imparato l'arte dell'intaglio e della modellazione e si era diplomato all'Accademia di Brera nel 1883, quando direttore era Luca Beltrami con il quale, anno dopo anno, diede vita ad un rapporto di amicizia e di collaborazione.


Gaetano Moretti si trasformerà presto in un architetto di talento, eclettico, scrupoloso, attento agli sviluppi della società che cambiava radicalmente senza trascurare mai le radici e le tradizioni, e tra-scorrerà una vita intera ad insegnare. Il suo nome sarà legato anche alle istituzioni chiamate a tutelare il patrimonio monumentale e sarà nominato direttore dell'Ufficio regionale della Lombardia.


Sono molte le sue opere da non dimenticare: il villaggio operaio di Crespi Architetto Gaetano Moretti (1860-1938) sistemazione di piazza Ducale a Vigevano, la chiesa di San Francesco a Gallarate, i restauri della chiesa di San Sepolcro a Milano e il rivoluzionario progetto del cimitero monumentale di Chiavari (Genova), città natale della moglie Candida Bacigalupo, dove lui trascorrerà le giornate delle vacanze e del riposo. L'architetto Moretti, con Luca Beltrami, fu anche responsabile della ricostruzione del campanile di San Marco a Venezia, crollato il 14 luglio del 1902 e restituito alla città nel 1912 «com'era e dov'era».
Gaetano Moretti lavorò molto anche all'estero, a Buenos Aires, a Lima, dove progettò il museo, o a Montevideo dove firmò il progetto del palazzo del parlamento. Morirà il 30 dicembre del 1938 nella sua casa in viale Majno. Dopo i funerali nella chiesa di San Babila fu sepolto a Chiavari nella cappella di famiglia che lui stesso avevo progettato. Ha sentenziato Italo Calvino: «Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone» e Gaetano Moretti ha di certo adorato il mare della Liguria e la gente e i monumenti di Milano, il deserto mai.

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