L'intervento di Massimo De Rigo, presidente CSA Petrarca sul <<Corriere della Sera>> del 9 dicembre 2013
Nella lettera della vicesindaco De Cesaris, pubblicata sul Corriere, si riconosce la memoria del Petrarca in Cascina Linterno. Questo non può che rallegrarci. Cascina Linterno è ancora in piedi per tre motivi: il presidio costante dell'agricoltore fino al 2002, la grande opera di sensibilizzazione al momento dello sfratto (2002-2005) e infine la difesa ad oltranza del motivo principale della sua sopravvivenza: il vincolo a Monumento Nazionale (D.M. 9/3/99), a cui i soci del CSA Petrarca hanno dato un contributo determinante nell?istruttoria e in occasione del suo oscuramento.
Il CSA Petrarca ha proseguito la sua azione con un progetto concreto: il museo interattivo di Casa Petrarca, dove Cultura e Agricoltura coesistano in un felice connubio. Nella parte non medievale della cascina, l?agricoltore può infatti svolgere una propria attività, funzionale alle richieste del quartiere e in sintonia con l'identità storica della Linterno. Ad essa può affiancarsi la proposta del CSA Petrarca. Questa posizione è ripresa nell?editoriale di Franco Morganti del 5 dicembre. Ma è fondamentale che siano chiari alcuni punti.
Dopo un lungo abbandono, nonostante l'appello al risanamento conservativo del CSA Petrarca e ItaliaNostra risalga al 2011 utilizzando i fondi preposti, dopo la lunga analisi svolta dal Politecnico di Milano, si chiede che il restauro della parte medievale sia fatto con rigore, in particolari sui muri, per il possibile recupero di lacerti di affreschi e decorazioni, storicamente accertati. Il recupero deve poi essere eseguito con una precisa idea sulla destinazione finale del Monumento, altrimenti si va incontro a nuove e costose opere. Il rimando di tale decisione ai mesi successivi non induce all?ottimismo, poiché si rischia di dare l'assenso a frettolosi lavori, in vista dell?imminente scadenza di Expo 2015. Si può sperare di avere un ascolto diretto, atteso da mesi?
