Le cascine di Lorenteggio vivono tra libri e ricordi

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L'articolo è tratto da <<Il Giorno>> del 29 ottobre 2011

FACCIO L'INTERO viaggio del 14 da corso Genova e scendo in piazza Tirana. Il mio obiettivo è raggiungere un amico, uno dei nostri maggiori poeti, Giancarlo Majorino, che abita in zona Lorenteggio. Imbocco la via Giambellino, ben memore del Cerutti Gino di cui gli amici «dicevan che era un mago», fingo di trovarmi nella più ridente campagna, passando per largo dei Gelsomini, via dei Garofani, via delle Rose e via dei Fiordalisi, ma il mio pensiero torna al Lorenteggio, anche perché mi sono portato un libro, «L'antico comune di Lorenteggio» che tutti gli abitanti del quartiere dovrebbero conoscere.

L'autore, Gabriele Pagani, ha già al suo attivo importanti ricerche sul territorio milanese, e questo libro è il frutto di una appassionata ricerca condotta negli archivi, un libro che ci offre il quadro storico di un antico borgo, che a lungo fu comune autonomo, addirittura a partire dal secolo XII. Nell'Ottocento fu soppresso per essere accorpato a Corsico, e fu infine aggregato al comune di Milano soltanto nel 1923.


Il libro di Pagani comprende tra l'altro una ricca serie di illustrazioni che lo rendono molto attraente anche al primo contatto. Vediamo le foto d'epoca, per esempio, di antiche cascine, come la Cascina Lorenteggio stessa e la Cascina Arzaga, elegante e straordinariamente ariosa, che fu sciaguratamente demolita negli anni Sessanta. Vediamo il Palazzotto, antica sede del comune, al n. 251 di via


Lorenteggio, seminascosto tra un distributore di benzina e l'imponente sede della Vodafone. Vediamo l'antica Cassinetta dov'era l'Osteria della Pulice, dotata di tiro a segno e lavatoio. Si trovava in piazza Frattini, dove vedo arrivare al nostro appuntamento il mio amico Giancarlo Majorino, che abbraccio ancora più volentieri dopo questa escursione, più storica che reale, nel suo territorio d'oggi.