Un inceneritore nel Parco Sud

Secondo termovalorizzatore tra Ripamonti e Gratosoglio

Articolo tratto da Il Giorno del 12 luglio 2007 di Corrado Dragotto.

"È CADUTA in un solo giorno la pista investigativa che conduceva a localizzare nel territorio di Opera e non tra le vie Ripamonti e Gratosoglio l'area scelta da Palazzo Marino per ospitare il secondo termovalorizzatore.

I cittadini di via Gonin raccolgono le firme contro l'inceneritore: diamo loro una mano!

Il termovalorizzatore nel Parco Sud, uscito dalla porta (il progetto dell'Amsa è stato temporaneamente bloccato dalla Provincia), sta rientrando dalla finestra. I poteri forti del comune di Milano stanno infatti cercando di arrivare allo stesso obiettivo con un  nuovo veicolo. Tocca infatti all'AEM, altra municipalizzata, presentare il progetto di un inceneritore. Nella stessa zona - tra via Gonin e il Ronchetto sul naviglio c'è solo... il tristemente noto cavalcavia Giordani! -, ma costruendo in un'area già di proprietà dell'azienda. Così c'è meno burocrazia e si rende inutile l'opposizione dei cittadini. O no?
La nostra associazione ha già parlato del problema e continueremo a farlo. I cittadini di via Gonin ci informano di avere chiesto informazioni al comune e all'AEM, in base alla legge sulla trasparenza amministrativa. E hanno avviato una raccolta di firme. Di seguito riportiamo la lettera, che contiene i necessari riferimenti. Cliccando qui si può scaricare il modulo per la raccolta firme.

«No all'inceneritore». «Sarà emergenza rifiuti»

A Palazzo Isimbardi dicono che non serve un nuovo impianto, ma vanno potenziati quelli esistenti. Si scontrano la Provincia e il Comune su questo tema. L'articolo è tratto dal Corriere della Sera dell'11 aprile 2007, ed è a cura di Marco Cremonesi.

Cittadini allarmati in via Gonin: l'AEM intende costruire una nuova centrale di teleriscaldamento

Poco tempo dopo l'apertura del cavalcavia Giordani-Enna, sembra che ci sia l'intenzione di collocare nuove 'grandi opere' sui Navigli. Stavolta è il turno dell'AEM, che starebbe pensando a un inceneritore in via Gonin, praticamente appena dall'altro lato della strada rispetto al cavalcavia.
Facile immaginare l'impatto devastante di una tale infrastruttura sulla vita di un quartiere che, proprio grazie alle scelte urbanistiche delle amministrazioni milanesi, negli ultimi anni è diventato sempre più popoloso.

Un gruppo di cittadini, venuto a conoscenza del progetto, sta sensibilizzando il quartiere affinché si svolga il necessario dibattito e vengano fornite dall'AEM le necessarie garanzie per la salute dei residenti. Sempre che sia possibile fornirle.
Di seguito il testo del volantino diffuso nei giorni scorsi.

Sindaci uniti contro l'inceneritore

Alcuni paesi limitrofi a Milano si mobilitano per dire no all'impianto che la metropoli vuole in periferia. Riportiamo di seguito l'articolo di Massimiliano Saggese tratto da Il Giorno del 3 Novembre 2006

ROZZANO, Opera, Pieve Emanuele e Locate dicono no all'impianto di termovalorizzazione che Milano vorrebbe collocare in un'area del Rozzanese. E' quanto emerso nel corso di una riunione tenutasi a Rozzano alla quale hanno preso parte una quarantina di sindaci e dove è stata presentata, dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Milano, Bruna Brembilla, la bozza preliminare del Piano rifiuti. La proposta di Milano è stata riferita dalla Brembilla, ma subito contrastata dai primi cittadini Massimo D'Avolio, di Rozzano, Alessandro Ramazzotti, di Opera, Francesco Argeri di Pieve Emanuele e Severino Preli, di Locate Triulzi.

Il comune pensa al Parco Sud per l'inceneritore, nell'area dei Navigli

Milano produce molti rifiuti. In parte li raccoglie in modo differenziato, altri vanno bruciati negli inceneritori, che oggi, in periodo di crisi energetica, tornano in auge con il nome di termovalorizzatori. L'amministrazione comunale pensa da tempo a costruirne uno nuovo nei campi del Parco Sud. E' questo l'orientamento emerso finora, anche se ufficialmente l'assessore all'Ambiente Domenico Zampaglione parla di scelta definitiva solo dopo approfonditi studi di impatto ambientale.

Il comune di Milano pensa a un nuovo inceneritore in zona Ripamonti

Da tempo il comune di Milano pensa a costruire un nuovo inceneritore. Per quanto queste strutture abbiano cambiato il proprio nome nel più pomposo 'termovalorizzatore', servono sempre a bruciare i rifiuti non riciclati. Perciò immettono sostanze tossiche nell'aria.
L'associazione Verdi Navigli non è pregiudizialmente contraria a questa o ad altri tipi di struttura, se realizzata bene e nel posto giusto. Chiediamo solo, come farebbe qualunque cittadino, di assicurarsi il pieno utilizzo delle strutture esistenti, e di finanziare i piani di modernizzazione, prima di investire valanghe di denaro pubblico in nuovi progetti.
Al sindaco Albertini interessano poco le istanze popolari, questo si sa. Molto meglio i comitati tecnico-politici e le ricerche universitarie, specie quando 'casualmente' confermano le intenzioni dell'amministrazione. Perciò il comune ha preso e deciso che è ora di costruire un nuovo inceneritore, nonostante quello attuale non sia affatto a pieno regime, come spiega l'articolo del Corsera che riportiamo.
Il nuovo inceneritore sarebbe localizzato in zona Ripamonti, al limite dei campi agricoli del sud milanese. Ma usare una parte dei milioni di metri quadri di aree industriali dismesse è così impossibile? E' proprio necessario consumare nuovo suolo? 

Tecnologia obsoleta ed ecologia moderna

gap_ko_tecnoobsol.jpgRiciclo e compostaggio hanno preso il posto dell'incenerimento dei rifiuti. In questo articolo di Federico Valerio, tratto da La Repubblica dell'1 settembre 2004, si forniscono alcuni dati.

NELL'ARTICOLO "Le due Italie divise anche dai rifiuti" pubblicato nei giorni scorsi, Giovanni Valentini definisce la scelta dei termovalorizzatori una "risposta moderna a un problema antico... la quadratura del cerchio". Ebbene, la termovalorizzazione è un metodo decisamente obsoleto di trattare i rifiuti.

Inceneritore nel Parco Sud, sì o no? I cittadini chiedono informazioni al comune di Milano

In mancanza di smentite ufficiali, i cittadini di via Fernando Santi a Milano (quartiere Ronchetto sul Naviglio) chiedono ai Vigili di sapere la verità sulla ventilata ipotesi di costruire un inceneritore tra i campi coltivati al confine della città. Riportiamo di seguito il testo della comunicazione.