La bretella Merula-Chiodi

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RONCHETTO SUL NAVIGLIO Dopo Quinto Romano e Lambrate, annuncia la secessione «se le cose non cambieranno»


Il capogruppo della Lega in parlamentino: «I cittadini pagano le tasse ma i problemi rimangono». L'articolo di Marianna Vazzana è tratto da Cronaca Qui del 18 aprile 2009.


Di protestare, gli abitanti di Ronchetto sul Naviglio ne hanno abbastanza. E, visto che i problemi del quartiere si ripresentano puntuali ogni giorno, senza che nessuno - sostengono - si prenda la briga di risolverli, decido-no di passare ai fatti: «Se le cose non cambiano - annunciano - non ci resta che la separazione». Da Milano.


«ABBANDONATI DA MILANO» «Ci troviamo in una delle tante zone periferiche - scrive in un comunicato Giuseppe Carlo Goldoni, capogruppo della Lega in Consiglio di zona 6 - ormai da anni lasciata al suo triste destino, dove anche i problemi risolvibili con piccoli interventi non vengono considerati. Il quartiere si trova al confine Sud-ovest lungo il Naviglio Grande e ha circa 4mila famiglie, una popolazione che si aggira intorno alle 12mila unità, praticamente pari e anche superiore a molti Comuni».


Così, dopo gli abitanti di Quinto Romano che si erano messi in moto per staccarsi dall'amministrazione centrale e quelli di Lambrate che avevano addirittura cominciato a distribuire le carte d'identità simboliche con in copertina il nuovo Comune, ora tocca a quelli di Ronchetto sul Naviglio.


Ma quali sono i disagi di cui il Comune non si occuperebbe? Innanzitutto «lungo via Lodovico il Moro - scrive Goldoni - nei pressi delle fermate Atm le strisce pedonali non sono ben segnalate e questo comporta un susseguirsi di incidenti (anche mortali). I cittadini vogliono dei semafori a chiamata o qualche soluzione alternativa». Poi, la tanto attesa bretella Merula-Chiodi: consentirebbe di eliminare, o quantomeno di mitigare, l'emergenza traffico, «ma l'inizio dei lavori - continua Goldoni - slitta sempre di anno in anno».
E si continua con la questione trasporto pubblico. Ronchetto sul Naviglio e il quartiere Giambellino, situato oltre il canale, non sono collegati direttamente dai mezzi Atm, così «i cittadini - precisa il consigliere - sono costretti a usare l'auto o a cambiare tre mezzi, impiegando quasi 45 minuti (quando va bene) per percorrere una distanza di 500 metri in linea d'aria». In Consiglio di zona è stato chiesto il prolungamento di una linea di bus (la 47, la 49 o la 78) sul ponte di via Giordani, «ma nulla - sottolinea Goldoni - è stato fatto».


E all'appello manca la baraccopoli da sgomberare: «Si trova tra l'area destinata alla futura bretella - precisa il consigliere - e le vie Crivelli e Martinelli. È nascosta dal verde e crea molti problemi di sicurezza specialmente agli abitanti delle case popolari».


LA SECESSIONE
Così, dopo la manifestazione organizzata dal Pd il 2 aprile per denunciare le criticità e chiedere risposte concrete all'amministrazione, ora arriva l'annuncio leghista. «Se le cose non cambieranno - conclude Goldoni - questo quartiere, dove tutti i cittadini pagano le tasse ma di contro non si vedono risolti i problemi, dovrà chiedere la secessione dal Comune di Milano per far nascere il nuovo Comune di Ronchetto sul Naviglio».



mi pigrona


La cascina Villa Corio ha ospitato papi e conti ed è stata casa di Luca Beltrami. Qui era il monopolio del sale e di altri transiti, quando Ronchetto sul Naviglio era un comune indipendente. Chi non ricorda il detto A UFO? Significava "ad usum fabricae" (del Duomo), parola magica ancora oggi "per non pagare dazio.