Ecco il sistema che trasforma le onde del mare in elettricità

Versione stampabileSegnala a un amico
Categorie: 

Eds, cioè l'Energy double system, è un sistema idraulico da collocare sulle coste o sulle banchine dei porti, in grado di trasformare il moto ondoso di mari e oceani in elettricità e quindi di segnare una svolta nel comparto delle energie rinnovabili: gli sono già state dedicate cinque tesi di laurea e un dottorato di ricerca.
Ce ne parla Arturo Lama in un articolo tratto da <<Il Giornale>> del 6 luglio 2014 di Stefano Lorenzetto. 

 

Mi faccia capire in che modo lavora questo benedetto Eds.
«Come avrà osservato, il metodo di funzionamento è facile».

Sì, ma ai lettori non posso farlo vedere: glielo devo spiegare.
«Un galleggiante del diametro di 4-5 metri che fa il suo mestiere, cioè galleggia nel mare. Collegata, a una distanza di 3-4 metri, c'è una pala a forma di cucchiaio che pesca anch'essa nell'acqua. Entrambi sono accoppiati a un generatore che trasforma in energia elettrica il loro continuo movimento».

Su e giù?
«Esatto. Questo perché al largo l'onda dà solo una spinta verticale, ma, avvicinandosi alla riva, la sua cinematica si trasforma: la spinta diventa anche orizzontale. Controprova. Quando lei s'immerge nel mare fino alle ginocchia, viene spinto all'indietro dall'onda. Per evitarlo, deve avanzare di quattro passi e a quel punto il suo corpo si alza nell'acqua».

Di quanta energia stiamo parlando?
«Quella che l'Eds recupera a riva è pari al 45 per cento dell'energia che le onde possiedono al largo. Tenga conto che nei mari italiani le onde sono alte 4 metri al massimo, ma negli oceani arrivano a superare i 20».

L'idea come le è venuta?
«Ero al mare a Creta con mia moglie. Lei aveva le gambe immerse nell'acqua fino ai polpacci ed era girata verso la terraferma. Accanto a sé aveva un'amica. Un'onda le ha fatte cadere sott'acqua. Lì ho capito che il mare spinge. Un amico, Emilios Spanakis, mi ha istigato: “Tu che fai macchine strane, perché non progetti qualcosa per sfruttare questa forza mostruosa?”. Il primo progetto l'ho buttato giù su carta da pane lì a Creta. Tornato a casa, ho voluto vedere se il sistema di trasformazione dell'energia funzionava. Quando sono riuscito ad accendere 10 lampadine da 500 watt con un semplice modellino in scala, ho capito d'essere sulla buona strada».

Ma quanto viene a costare un Eds posato in mare?
«Una batteria di quattro 280.000 euro».

Orpo.
«Una pala eolica alta 100 metri, che deturpa il paesaggio, costa 1,5 milioni di euro e non produce di certo sei volte l'energia dell'Eds. Se lei toglie gli incentivi statali, nessuna fonte rinnovabile, a cominciare dai pannelli fotovoltaici, è in grado di ammortizzarsi da sola in 20 anni. Questa probabilmente sì».

Come resiste alla crisi?
«Lavorando di più. Ho detto ai miei ragazzi: si viene in fabbrica anche il sabato. Se mi sono messo a fare ricerca, è proprio perché avevo paura di perdere le commesse e di doverli licenziare.