Borgo castello di Buccinasco

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Buccinasco Castello


Borgo castello di Buccinasco



La palazzina di caccia di Ludovico il Moro sorge dov'era il principale manufatto di un accamento romano del II secolo a.C., lungo la Ticinum-Mediolanum (asse penetrativo della città e cardine di Milano), via o strada, tra l'altro antichissima, utilizzata per il commerci europei e mediterranei fin dall'età del Bronzo.
Si notato materiali come le colonne basate su mattoni, tipiche degli accampamenti fortificati così come ce li tramandano affreschi e mosaici romani.


Il riutilizzo dei materiali originali era prassi comune nel Rinascimento; probabilmente lo stesso Leonardo, portatore dell'Umanesimo fiorentino, alla corte milanese, se ne è occupato, in quanto lavorò negli anni Ottanta del 1400 su tali strutture di difesa di origine romana tra Milano e Vigevano.
Leonardo operò anche nella chiesetta plebana del borgo (figure di San Giovanni e della cosiddetta Sant'Apollonia).


Il complesso possiede anche un "passaggio segreto" (camminamento ipogeo) che univa il castelletto, la chiesa e la cascina Battiloca.
Sia il castello del borgo sia la chiesetta di San Michele, poi dedicata all'Assunta, sono vincolati dal ministero dei beni culturali per la legge 1089/39.




Leonardo da Vinci: la scuola di pittura fiorentina
nella Cappella plebana
del San Michele al Borgo Castello di Buccinasco Romano (Milano)


 


Lezioni di Rinascimento nella chiesetta del Borgo Castello



Recentemente Vittorio Sgarbi ha visitato la chiesetta attribuendo l'affresco principale, una Crocefissione, a Zanetto Bugatto (o Bugando) pittore di corte di Galeazzo Maria Visconti-Sforza, duca di Milano e fratello di Ludovico il Moro, che morì nel 1476, vittima di una congiura. In quell'anno scomparve anche Zanetto, lasciando la Crocefissione, d'impronta fiamminga, incompiuta.


La figura del San Giovanni, analizzata per comparazione con i personaggi della pittura leonardesca, mostra grandi analogie nei dettagli del volto, delle mani intrecciate, dell'impianto piramidale complessivo e altre peculiarità, che si impongono all'osservazione, nonostante le evidenti ingenuità e gli errori delle ripitture successive dei pittori locali, in quanto lo stile è estremamente diverso dal contesto.


Nella tavola seguente, notiamo la totale aderenza della cosiddetta Santa Apollonia che, in realtà, si presenta come una Annunciata, alle espressioni , alla posizione e agli auto-manierismi di Leonardo, come ad esempio nel disegno di Filippo, preparatorio del Cenacolo. Mentre l'immagine della Donna sembra disegnata per sinopia, tutt'intorno compaiono i segni di interventi estemporanei tracciati direttamente sull'intonaco (non a fresco), come a suggerire il disegno anatomico dei muscoli e dei contorni in varie posizioni.


Il raffronto tra le mani della figura e quelle della Gioconda mostra una quasi assoluta identità della mano superiore, mentre la mano inferiore presenta lo stesso andamento "chiuso" come per stringere (il manto - o la balaustra nel caso della Gioconda).


Poiché Leonardo aveva preso con sé a Milano alcuni discepoli ai quali insegnava i suoi modi pittorici, la cosiddetta bottega, che era tipica degli artisti dell'epoca, è ipotizzabile che i disegni in varie dimensioni che attorniavano la Santa Apollonia servissero ai discepoli per eseguire correttamente la pittura, secondo le conoscenze anatomiche e il gusto toscano.



Gemellaggio tra ambienti cavallereschi: Borgo Castello di Buccinasco e il castello normanno di Ajello Calabro.


 



La masseria del sito castello di Buccinasco è una miniera di tipi umani di varia espressione e carattere, come si evince dall'interpretazione di una semplice foto di paesaggio agrario del luogo.


 



Per quanto riguarda Ajello, il paese abitato già nel paleolitico, conm l'impatto classico dei palazzi dai decori in tufo, sorge a sud di un bosco di conifere dove Roberto il Guiscardo costruì il castello normanno nel secolo XI.
Il Codice da Vinci applicato ai pittoreschi ruderi "rivela" anche qui un'inesauribile varietà di tipi e caratteri.