Piazza Duomo, strage di piccioni «Uccisi con il mais avvelenato»

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L'allarme
Il killer ha agito tra la folla. Controlli sui video registrati dalle telecamere
Trovati senza vita un'ottantina di volatili. Analisi sul mangime


L'articolo, di Paola D'Amico, è tratto da <<Il Corriere della Sera>> del 16 ottobre 2010


piccioni



Sono morti, in una manciata di secondi. Il killer dei piccioni ha agito in fretta. Ha lanciato il mangime avvelenato ai volatili e se ne è andato confondendosi tra la folla. Probabilmente con la certezza di non essere ripreso dalle telecamere che presidiano piazza Duomo. Ha scelto bene la sua scena del crimine: potrebbe aver agito, spiegano in Comune, in attesa che la polizia locale esamini ad uno ad uno i fotogrammi delle registrazioni, approfittando di quella sottile zona d’ombra creata dal monumento a Vittorio Emanuele.


Sono le 12.30 quando un cittadino si rivolge ai vigili che presidiano piazza Duomo. Ha notato alcuni piccioni morti. Tanti volatili. Troppi, perché il fatto possa essere casuale. In pochi secondi scattano le misure di sicurezza. La zona viene recintata lo resterà fino a notte - e arrivano i veterinari della Asl Milano.


Il sospetto che ad uccidere i piccioni – un’ottantina in tutto, come sarà appurato qualche ora più tardi – sia stato un veleno mescolato al mais e gettato in pasto agli animali che colonizzano la grande piazza antistante la Basilica, è immediato e sarà confermato poco più tardi dalle analisi di laboratorio, all’Istituto zoo-profilattico dove sono state portate le carcasse. Si tratta di un agente «ortofosforico», in parole un prodotto di sintesi chimica usato in agricoltura, una polvere antiparassitaria shakerata con il mais.


Dopo i gatti, i cani e le anatre del Parco Lambro, è il turno dei piccioni. Le carcasse di ottanta volatili sono state raccolte e messe sotto sequestro. «Se le analisi confermeranno l’avvelenamento – spiega Diana Levi, veterinaria della Asl – sarà fatta una denuncia contro ignoti alla Procura di Milano». Per ritrovare un precedente di strage di tali dimensioni bisogna tornare indietro negli anni, al 1998, quando nei giardinetti tra viale Regina Margherita e viale Montanaro venne trovato un centinaio di animali avvelenati e agonizzanti.


«Questi rimangono fatti criminosi e non risolvono il problema del proliferare dei piccioni – dice Rita Mantovani dell’Associazione tutor animali, che domani sarà presente all’ultima giornata del corso dei tutor delle colonie feline all’Acquario civico -. L’unico atto di civiltà per il contenimento è distribuire il mangime con gli antifecondativi, così come già in molti Comuni viene fatto, senza bisogno di dover passare a metodi così cruenti e soprattutto inutili. Sia per i gatti sia per i piccioni non è lo sterminio di qualche decina di soggetti che risolve il problema».


Identica la reazione del vicesindaco Riccardo De Corato: «Non è buttando veleno in piazza Duomo che si contrasta la presenza dei piccioni in città. Questo è un gesto di pura cattiveria. Mi auguro si riesca ad individuare il responsabile con l’ausilio delle telecamere. Ricordo che nell’area di piazza Duomo già vige un’ordinanza che vieta di dare del mangime ai piccioni. E la Polizia locale è già impegnata a fare rispettare il provvedimento».

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