Via al restauro delle Torri. L’archeologico «rinasce»

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LAVORI: I fondi da Comune, Regione e Ministero dei Beni culturali

Il museo di corso Magenta al centro di un ambizioso progetto di recupero esteso dalle strutture di Ansperto e Gorani a tutta l’area con i resti romani
L’articolo, tratto da «Il Giornale» del 25 marzo 2014, è di Luciana Baldrighi

E' dai tempi del sindaco Pillitteri che si parla del restauro della Torre di Ansperto all'interno del giardino e delle mura del Museo Archeologico di Corso Magenta.
Quest'anno sono arrivati i fondi e quasi per magia sono già partiti i restauri non solo della Torre poligonale di Ansperto, ma anche di quella quadrangolare, che daranno il via poi a un progetto ancora più ambizioso, quello del nuovo polo archeologico museale che andrà ad inglobare l'intera area con i resti romani.

Quella di Ansperto fu inglobata nel IV secolo all'interno dell'ampliamento delle mura romane e così pure quella quadrangolare (risalente alle fine del III° secolo), situate entrambe all'interno del giardino archeologico; stiamo parlando di una Torre dell'Alto Medioevo, rimasta in piedi per miracolo. «La sommità della Torre quadrangolare aveva soprattutto bisogno di un serio e urgente intervento di restauro perché il suo loggiato stava crollando…», spiega la dottoressa Donatella Caporusso, direttrice del Museo Archeologico che ha preso da qualche anno quella che è stata la poltrona del professor Arslan. Così, grazie al Comune di Milano, alla Regione Lombardia e al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, il Museo ha potuto rispettivamente ricevere la somma di 1 milione e 200 mila euro, 650 milioni e 130 milioni, per un totale di 1 e 980mila euro.

 

Il Museo Archeologico di Corso Magenta è nato nel 1900 dalla fusione del Museo Archeologico di Brera e dal Museo Artistico Municipale. Le sue preziose raccolte comprendono principalmente reperti delle mura romane massimiane, i reperti provenienti dalla Torre di Ansperto, vasi e ceramiche, nonche' nelle sue belle sale sono custodite antichità greche, statue, vasi e ceramiche. Circa una ventina di anni fa, l'architetto Gregotti aveva presentato un progetto per estendere l'area monumentale e archeologica, che prevedeva la costruzione tra via Brisa e Santa Maria alla Porta di un nuovo museo che si reggeva intorno alla Torre Gorani (VII secolo) ora proprietà della Fondazione Feltrinelli. Naturalmente non sono arrivate le concessioni da parte della Sovrintendenza e oggi nella stessa area stanno sorgendo edifici abitativi di lusso sempre, a quanto pare, su progetto dell'architetto Gregotti portati avanti dall'architetto Raffaello Cecchi. Le palazzine circondate dal verde avranno come vista la medioevale Torre Gorani che verrà a sua volta restaurata.

Tre assessori alla cultura, Del Corno, alla mobilità, Maran e all'urbanistica De Cesaris, si sono presi a cura i progetti portati avanti in particolare da quest'ultimo assessore comunale. Anche il Politecnico si è occupato della musealizzazione dell'area, in particolare il Dipartimento di Scienze del Territorio diretto dal professor Marco Albini che aveva pensato a un collegamento tra l'area del Museo e tutta l'area archeologica che ruota intorno alla Torre Gorani, passando sotto piazza Ansperto. Secondo il professor e architetto Marco Albini del Politecnico, l'idea è quella di realizzare il nuovo museo archeologico sotterraneo, illuminato «a cielo aperto», esponendo tutti i reperti importanti che ora stanno nei depositi. Pedonalmente verrebbero così collegate due zone archeologiche creando così un vero e proprio museo «diffuso» nella zona milanese più ricca di siti archeologici, compreso il Circo Massimo utilizzato dai romani per le competizioni sportive.

 


Naturalmente la Torre Gorani sarà restaurata per ultima, solo quando le residenze abitative saranno terminate. Questa area circondata da monumenti di grande valore inestimabile, includeva un complesso monastico che già ai tempi dei bombardamenti aerei del 1943 perpetrati dagli alleati americani per liberare Milano dalle truppe tedesche, non era in ottime condizioni di salute. Parlando sempre di quest'area, il Museo Archeologico di Corso Magenta si può tranquillamente dire che sia «annesso» al complesso della Chiesa e del Monastero Maggiore di San Maurizio che da su via Luini e ha l'entrata della bellissima chiesa omonima in Corso Magenta.

Al suo interno troviamo il bellissimo ciclo di affreschi recentemente restaurati di Bernardino Luini (una stupenda Madonna con Bambino) si trova nella Basilica romana di Sant'Ambrogio, proprio in un'area attigua. Nel Monastero Maggiore di San Maurizio che condivide con il Museo Archeologico anche il bel cortile ricco di reperti, per anni si sono tenuti i concerti di musica classica organizzati dal Comune.