Ferrè al posto della mostra di Beltrami

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La mostra di Beltrami, per "motivi tecnici" ha fatto posto allo stilista Gianfranco Ferrè. Emilia Franco scrive una lettera a La Repubblica, pubblicata il 12 gennaio 1998.

"La splendida mostra finalmente dedicata a Luca Beltrami, che ha dato a Milano la sua vita e il suo genio, era stata giustamente prorogata di due mesi. La decisione è però rientrata 'per motivi tecnici'. In realtà si tratta di far spazio alle sfilate di modelli di Gianfranco Ferrè e alle rimostranze dei cittadini. L'Ente Triennale di Milano risponde: Carmina con dant panem. Dobbiamo proprio rispondere con le parole evangeliche 'Non di solo pane vive l'uomo, eccetera', ovvero con quelle molto recenti dell'assessore alla Cultura, Salvatore Carruba: 'La rinascita inizia valorizzando i talenti che hanno fatto grande Milano'?

Le buone intenzioni si rivelano fragili. Anche la villa Corio Beltrami in via Merula sul Naviglio Grande, casa di campagna di Luca Beltrami, 'riposo del guerriero' tra le battaglie e le amarezze che dovette fronteggiare senza tregua, per difendere la città dalle speculazioni e dall'incultura, è abbandonata al degrado nonostante sia monumento nazionale. Eppure doveva ospitare un centro culturale o fondazione dedicati a Luca, e probabilmente a questo dovevano servire i sei miliardi e mezzo circa stanziati nel '97 dalla Regione Lombardia.

Propongo all'architetto Ferrè di sponsorizzare lui stesso la prosecuzione della mostra di Luca Beltrami, accontentandosi di altri locali nell'ambito dei vasti spazi della Triennale. Faccia questo per la città, dottor Ferrè; un piccolo passo indietro di fronte a un grande Milanese, che se lo merita davvero. Se il Suo défilé è bello, con quest'omaggio a Milano, diverrà bellissimo."

Emilia Franco