Ordi di Leonardo

Expo, Leonardo e la cultura diffusa

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L’articolo di Piercarla Delpiano è tratto dal «Corriere della Sera» del 28 aprile 2013

Pochi giorni fa la Camera di Commercio ha proposto una sfida affascinante in un convegno dal titolo «Oltre Milano», dove tutti i soggetti istituzionali, economici e culturali sono stati chiamati a riflettere sul loro ruolo e sul loro contributo nella progettazione del futuro della città.
Domenica dalle pagine del Corriere è arrivata una sottolineatura importante di Gianni Ravelli sul «gioco di squadra» quale scelta vincente per il successo di un progetto importante come Expo. E proprio sul tema del progetto come strumento di crescita che vorrei soffermarmi.

Se, infatti, intendiamo il progetto come uno strumento che consente di tradurre gli obiettivi in risultati a fronte di risorse e tempi assegnati ecco che in scenari economici così difficili rischiamo di rinunciare alle nostre sfide: se la fiducia nel progetto viene meno perché l'idea di futuro stessa va in crisi, probabilmente non riusciamo a realizzarlo anche se possiamo contare su un gioco di squadra e su competenze eccellenti. E la vision quindi l'elemento strategico che rende vincenti i progetti e a maggior ragione quando si tratta della crescita di una città. In particolare quando parliamo di diventare attraenti nei confronti del turismo internazionale e ci confrontiamo con altre realtà forse non teniamo presente che internazionalizzazione è anche un modo di porsi aperto e disponibile alla contaminazione ed è una precondizione per far crescere un capitale umano e un tessuto culturale tale da rendere la città sempre viva, continuamente innovativa e capace di attrarre i talenti migliori.