Il piano particolareggiato del sieroterapico

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Pubblichiamo uno stralcio tratto dal depliant a suo tempo distribuito dal Comune di Milano per illustrare il nuovo progetto del Sieroterapico, l'area ex-dismessa ora in corso di recupero. Un progetto sul quale abbiamo avuto delle impressioni negative dai cittadini della zona.

Un parco tra le pieghe dell'urbano

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Fuori dalla trama regolare della città l'area del Sieroterapico sembra un gigante verde addormentato o un "vuoto urbano" a forte vocazione naturale.

Il Piano Particolareggiato di iniziativa dell'Amministrazione e il progetto del paesaggista Michel Desvigne prevedono la riqualificazione dell'ambito, con attenzione alla sicurezza anche con presidi istituzionali, attraverso la costruzione di un parco urbano di mq. 98.966 e l'edificazione di mc. 75.000 per funzioni prevalentemente residenziali (contro i mc. 224.000 del P.L. precedentemente approvato), oltre al recupero della Cascina Argelati, elemento storico-testimoniale di particolare pregio, per servizi privati e funzioni di interesse pubblico.

Inoltre, il Piano propone di destinare un'area di circa mq. 2.400 per la realizzazione, a seguito di procedura concorsuale, di un Museo dei bambini e di spazi culturali-espositivi per ragazzi.

L'atmosfera agreste e la ricchezza fitogeografia dei luoghi a malapena celano il forte stato di degrado delle aree e degli edifici esistenti. Questa terra di nessuno, né campagna né città, soffre una crisi di identità percepita soltanto tramite i suoi muri perimetrali che rendono inaccessibile l'area anche soltanto allo sguardo.
Tuttavia proprio i limiti "forti" dell'ambito (la roggia Boniforti e la via Segantini) e le preesistenze vegetali danno forma al progetto di ricucitura urbana tra costruito e naturale.

Da est verso ovest, per strati paralleli e diversificati, il parco darà vita prima a un prolungamento della trama urbana che si incunea nel verde, poi un parco attrezzato e infine un'area ecologica protetta dal corso della roggia e dalla sua caratteristica vegetazione igrofila, limite naturale conclusivo. I collegamenti sono descritti da una maglia pedonale, ortogonale e parallela, che connette e delimita i differenti spazi.

Un doppio filare di tigli secolari definisce la passeggiata alberata che taglia in senso longitudinale l'area, annuncia l'esistenza di un nuovo parco e si pone come polo visuale catalizzatore tra piazza Belfanti e la cascina Argelati. Dopo i quattro edifici residenziali a "C", di quattro piani fuori terra, che ricostituiscono un fronte urbano, ci si lascia alle spalle il traffico e i rumori della città per inoltrarsi nella dimensione del parco contemplativo e delle "stanze verdi".

Su un interasse di 25 metri, un frutteto urbano si sviluppa sul manto erboso, contraddicendo il rigore geometrico di base. Meli e pruni si susseguono sull'erba creando uno spazio vivo di essenze e colori, ordinato ma mai ripetitivo. Un'area uguale per dimensioni e simmetrica al frutteto, ma dove le alberature tendono a diradarsi, introduce alle stanze verdi attrezzate: aree di gioco per bambini e di svago per adulti.

Linea di demarcazione tra lo spazio semi-privato e il parco pubblico, prima della grande prateria, è il canale artificiale bordato da una doppia passeggiata che taglia in due, da nord a sud, l'area di progetto.

Inciso nelle trame dei percorsi pedonali, un grande manto erboso - la "prateria" - si estende fino alla roggia: le trame vegetali sono quasi assenti, soltanto qualche albero da frutto "fuggito" dal suo spazio e pioppi isolati di diversa specie definisce senza geometrie precostituite il grande spazio libero.

Ultima area verso ovest è la roggia che costituisce un elemento da preservare attraverso un delicato intervento di restauro ambientale. Una pista ciclabile che lambisce la macchia della roggia collega la trama e l'ordito dei percorsi e gli altri progetti d'area in corso di realizzazione, i Piani di recupero di Magolfa, il parco Argelati, l'interscambio di Romolo.

La piazza "cortile" rappresenta un episodio di centralità e spazio pubblico all'estremo sud del sito. Un edificio di sei piani per funzioni residenziali e commercio al piano terra, orientato parallelamente alla circonvallazione, si erge al limite dell'area contribuendo a isolare il parco e definire la piazza alberata. In questa chiave di lettura va visto l'arrivo del canale artificiale nella piazza che "buca" lo spazio e indica questa soglia mai assopita tra città e natura.