Restaurata la fontana di Annibale. Qui si dissetarono i suoi elefanti

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L’articolo di Ermanno Bidone è tratto dal «Corriere della Sera» del 5 giugno 2013


Casteggio (Pavia) — Ventidue secoli non sono bastati a prosciugare le sorgenti della Fontana di Annibale, simbolo, umile ma autentico, della storia millenaria di Casteggio, tornato a nuovo splendore dopo il recente restauro. La tradizione vuole che Annibale, dopo aver varcato le Alpi e sconfitto i romani nella battaglia del Ticino (218 a.C.), abbia condotto qui i suoi uomini con i leggendari elefanti per farli abbeverare a questa fonte. Mentre l'esercito romano ripiegava su Piacenza, il condottiero cartaginese s'impadronì della roccaforte di Clastidium senza grossi problemi, grazie al tradimento (per 400 nummi d'oro) del capo guarnigione romano Dasio da Brindisi. Un triste destino attendeva però Casteggio. Nel 197 a.C. l'esercito romano, sconfitto Annibale, riconquistò la cittadina e la diede alle fiamme per lavare l'onta del tradimento.


«Siamo soddisfatti – spiega il sindaco Lorenzo Callegari – di aver restituito alle nuove generazioni questo luogo così simbolico. Si narra che nelle notti d'estate si sentano ancora gli elefanti barrire: questo è ciò che dobbiamo tramandare ai ragazzi, la curiosità per un evento storico che fa parte delle nostre radici»