Cripto immagini nelle opere del maestro Da Vinci

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Lezioni di lettura dell'opera a cura di Emilia Franco

L'unico vero codice è questo. Ma non è affatto più semplice. Anzi...

 

IL VERO CODICE DA VINCI...

gioconda

SIMBOLOGIA VINCIANA NELLA GIOCONDA = MODELLO SUBLIMINALE
ISPIRATO ALLA SECONDA VISIONE/SECOND SIGHT (deep sight)

L'ANGELO DELLA VITA,
DEL BENE, DELL'AMORE,
DELLA FECONDITA' ->
gioconda b n <- LO SPIRITO DELLA MORTE,
DELL'OBLIO, DEL MALE,
DELLA NEGATIVITA'

 

sangiovanni

Spesso Leonardo rappresenta un grande profilo sorridente sulla sinistra dei suoi personaggi. Probabilmente è per lui simbolo della forza positiva della natura. Infatti, anche nel Battesimo di Cristo, in cui Leonardo dipinge un angelo e l'ambiente retrostante, si nota una grande roccia incisa e sagomata dal profilo di un angelo criptico.

Riportiamo un effetto simile in natura.

 grotte


--------------------PRIMO LIVELLO DI IMMAGINI CRIPTICHE-----------------------

 

 

gio tratto

La prima immagine criptica che incontriamo, sulla sinistra di chi guarda (destra della Gioconda), è un profilo stilizzato che contiene il paesaggio lacustre. I toni chiari dell'acqua e quelli rossastri più in basso danno "rilievo" al naso e al mento, mentre i toni più scuri corrispondono alla zona tra l'occhio e la bocca.
Alla destra di chi guarda (sinistra della Gioconda) compaiono con forte evidenza gli archi dell'antico ponte romano, in basso; mentre più in alto si nota una linea di elementi orizzontali a diretto contatto con la Gioconda.

 

Nella parte alta, si nota una zona di chiarore più intenso al lato dei monti, che può configurare nella nostra simbologia una orbita vuota molto illuminata. Questa, insieme alla linea testa-spalla della Gioconda, raggiungendo in basso il ponte romano,  può suggerire il profilo di un teschio in cui gli elementi ripetuti degli archi configurano la chiostra dentaria.
Dal confronto fra i due profili che rappresentano gli opposti elementi della simbologia etica, religiosa ecc., si evidenzia il primo livello dell'interpretazione criptica leonardesca.

 

gioconda 1 

L'ANIMA FRA LA VITA E LA MORTE
(il Bene e il Male, l'Angelo e il Demone ecc.)


 

--------------------SECONDO LIVELLO DI IMMAGINI CRIPTICHE---------------------

Approfondendo la nostra indagine possiamo rilevare che tutto il paesaggio, cielo, monti, rocce, alberi, corsi d'acqua ecc., è realizzato con continue cripto immagini (che a volte ne contengono altre o parti di altre) nelle quali è molto difficile distinguere personaggi reali dato che non siamo a conoscenza dei fatti. In realtà, qui siamo in un livello "personale" dell'esperienza dell'artista e potremo avanzare solamente ipotesi.

Partiamo dalla parte destra della Gioconda
- Si evidenziano numerosissime parole che potrebbero essere firme
-
Elenchi di cifre sia lungo il contorno dell'immagine della Gioconda sia sul margine più a destra del quadro
- Numerosi profili di uomini, alcuni con barba, oltre che profili di ragazzi
- ...

La prima immagine che si presenta all'osservazione approfondita è un volto di gentiluomo (in corrispondenza della mascella e del collo della Gioconda):

 

gioconda 001

<--Cesare Borgia?
      Giuliano de' Medici?

la distesa di acqua con la linea dell'orizzonte configura la tesa di un cappello la cui parte superiore, nell'intenzione forse di piume, è costituita dai monti a contatto della testa della Gioconda.

Subito sotto la tesa appaiono gli occhi, doppiati (accorgimento usato abitualmente da Leonardo per sfuggire allo sguardo profano oppure dell'Inquisizione); il naso lungo e piuttosto segnato all'estremità; poi le labbra sinuose e corredate di peluria piuttosto ispida di una corta barba e, forse, baffi accennati.

Da una ricerca accurata abbiamo selezionato due ritratti tra quelli disponibili dell'epoca. Uno è Giuliano de' Medici, fratello del Papa e protettore di Leonardo; l'altro è Cesare Borgia, il famosa duca Valentino (figlio del Papa precedente, Alessandro VI), di cui parla Niccolò Machiavelli che fu al suo seguito nello stesso periodo di Leonardo.

A questo proposito, riferendo del carattere egocentrico, narcisistico e violento del Valentino, Machiavelli racconta un episodio di cui sia lui che Leonardo furono testimoni. Tale episodio, che troviamo in un'opera del Machiavelli (Descrizione del modo tenuto dal duca Valentino nell'ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il signore Pagolo e il duca  di Gravina Orsini, 1531), viene vissuto come inevitabile a causa della lotta per la sopravvivenza in atto all'epoca. Invece Leonardo ne viene sconvolto sia per la crudezza delle azioni sia per la loro slealtà disumana. Tra l'altro, Leonardo conosceva personalmente almeno Vitellozzo, cui, nel 1502 aveva chiesto di procurargli un antico "trattato" di Archimede.

Cesare Borgia, per liquidare definitivamente un suo nemico, lo invitò nel suo palazzo insieme con tutti i suoi generali e alleati, fingendo una volontà di pace e di accordo che era ben lontano dal provare. Dopo che gli uomini avevano lasciato le armi all'ingresso, irruppero nella sala gli sgherri del Valentino che trucidarono tutti i commensali. In tal modo, col tradimento, il Borgia si liberò di un insidioso nemico.

gioconda2

In questa immagine troviamo conferme all'ipotesi che si tratti di Cesare Borgia in quanto, a lato della prima C.I. notata (l'uomo barbuto) appare un emivolto compatibile col ritratto di Cesare, atteggiato a una scomposta risata. Nel dilatarsi della bocca verso gli archi del ponte romano, l'effetto è quello di uno sconfinato sadismo.

 

Immagine sintetica dei personaggi che appaiono a un'analisi molto approfondita (secondo livello)

Leonardo da Vinci -->
 
 
 
 
 
Cesare Borgia -->

leon

<-- Giuliano de' Medici <-- Microprofili di G. Caprotti
(Salaino) e F. Melzi

 

In questa fase pare che Leonardo voglia inviare un messaggio a Giuliano de' Medici o a persona a lui collegata, raccontando qualcosa che rientra nella sua esperienza. Un'altra ipotesi può essere che i due piccoli personaggi di profilo in corrispondenza della bocca del personaggio principale, individuabili in Giangiacomo Caprotti (il Salaìno) e Francesco Melzi, suoi amici e collaboratori, da lui inviati a colloquio, abbiano il compito di chiedere qualcosa, forse pagamenti, portando con sè ovviamente il quadro della Gioconda come riscontro e garanzia.

Nella parte superiore dell'orizzonte fra i monti si delineano nettamente i profili di un uomo bruno barbuto e di un altro che potrebbe essere lo stesso Leonardo. A riscontro, abbiamo inserito disegni e quadri per l'identificazione.


E' noto che i seguaci di Leonardo furono subito moltissimi. Per quanto riguarda le cripto immagini (C.I.) ancora oggi i più quotati artisti ne fanno oggetto di ricerca e comunicazione "elitaria". Particolarmente felice fu l'interpretazione degli impressionisti e più tardi delle avanguardie del Novecento.
Diamo qualche esempio di cripto volti alla "Leonardo".

 

leo 1

Claude Monet: casetta di pescatori sugli scogli di Varengeville. Museo di Belle Arti di Boston, 1882.
Il profilo capovolto è forse l'autoritratto del pittore.

 

 

gaug 2

Paul Gauguin: Les Alyscamps, 1888-particolare

 

vangogh

Alberi davanti all'ospizio Saint-Paul (1889)

Meravigliosa disposizione naturale è quella di Vincent Van Gogh nell'inserire con facilità senza alcuna forzatura elementi idonei a suggerire agli iniziati immagini di secondo livello. In questo caso si evidenzia un grande profilo - forse l'autoritratto - e varie altre piccole fisionomie.

vangogh2 001      van

 



 

                     renoir2                  

renoir

 

Pierre Auguste Renoir: Rocce all'Estaque. Museo delle Belle Arti di Boston, 1882
Renoir firma il suo paesaggio roccioso con l'autoritratto "essenziale" (in realtà non del tutto criptico).

 

 

monet2

Claude Monet: volti più o meno sorridenti affiornano dallo stagno dei ricordi tra le ninfee.
In basso, autoritratto del pittore che sogna.

 

monet 1

Nelle Iris del 1914-17, Claude Monet rievoca, mentre esplodono gli anni della Prima Guerra Mondiale, l'amata moglie troppo presto perduta che ritrova in questa isola felice, intrecciando con lei un dialogo astrale tra i fiori, nell'acqua, tra le cose più belle e innocenti della terra.

 

xxx

Suggestioni di volti curiosi e benevoli tra le nuvole nella "corsa di cavalli in campagna" di
Edgar Degas.

 

x

In base lato superiore (cioè capovolgendo il quadro) vediamo anche il potente
autoritratto cubista di Pablo Picasso.

xw

 


 

magrit          q

Il surrealista René Magritte affida a un albero (genealogico?) l'espressione della "Voce del sangue",
titolo del quadro dipinto nel 1961 e oggi a Bruxelles.

 

cuore

La fotografia interpretata con cripto immagini è stata scattata di recente, mentre l'albero
è quello originario dell'epoca dell'episodio narrato da De Amicis.

 

                 Originale >> pollock           volti

 

 

L'interpretazione delle linee compositive sembra indicare uno spettacolo sportivo.
L'autore Jackson Pollock, utilizza la tecnica detta "dripping" da lui inventata.
Nella foto sottostante lo vediamo all'opera nel suo studio.

 

fotopollock

 

pollock1

Ritmo d'autunno (1950)

La tecnica del dripping maschera una serie di posizioni della modella.

 

 


   

tela

Lucio Fontana: "Concetto spaziale", 1957

 

tela2

In base lato inferiore C.I. espressionistica di streep tease con volti grotteschi. Notevole la soluzione fronte-profilo estremamente sintetica: rif. Picasso, Les Damoiselles d'Avignone.

 

tela3

In base lato superiore: studi fisionomici con la modella.

 

 

volto        volto2

Gran dettaglio in primissimo piano della modella.


 

apollo

 Classica naturalezza per le cripto immagini in Apòllo e Dafne di Antonio del Pollaiolo: in alto al centro domina l'immagine della Dea della terra; a sinistra si nota l'espressione anelante di Apollo; sulla destra il profilo spaurito della ninfa in fuga.

 

imma

Il grande Caravaggio, come Giotto, preferisce spesso creare una terza entità unendo come in trasparenza due fisionomie diverse. Qui vediamo la Madonna col Bambino appena nato, che pare ancora interno al suo corpo, attraverso la forma dell'immagine bicomprensiva dei volti.

 

GOETHE

Ben diverso il letterato-poeta-disegnatore Johann Wolfgang von Goethe che affolla di figure estatiche e drammatiche la misteriosa notte mediterranea (1786-88).

 

goet

Per assonanza proponiamo il Mare con sole giallo di Emil Nolde che utilizza lo stesso schema di occhio fatale della luna su un mare nordico.
Intorno alla luna, volti intenti che stavolta vi lasciamo cercare.


 

xxx 1

 Ancor più diversi i manieristi del Cinquecento: Josse de Momper (L'estate) e Giuseppe Arcimboldi (Testa grottesca) che assemblano vari dettagli umani e animali per comporre immagini sintetiche diverse, che non potremmo però definire "criptiche". Criptico è invece il dettaglio del profilo umano sotto l'arco del ponticello nel primo quadro; mentre nel secondo sul retro del più evidente profilo, appare un volto umano di tre quarti.

 

1->  xy <-2

Semplice, atmosferica ma efficace la ricerca di Camille Pissarro (Dieppe, 1902) che affida alle nuvole l'espressione di volti: qui ne vediamo il principale nel dettaglio n.1, dopo aver ovviamente capovolto l'immagine.

1 -> xy2

 

donne

Una folla di volti gioiosi attornia le figure principali in bambini sulla spiaggia di Pierre Auguste Renoir (Bambini sulla spiaggia, 1883 circa). Idem rocce e scogli in alto a sinistra.

 

demon

 Il grande manto rosso di Amor sacro in Amor sacro e amor profano di Tiziano Vecellio prende forma e sembianze di un genio quale il daimon greco, conferendo una drammaticità subliminale alla composizione.

 

finestra

Il silenzio abitato delle case (1947) di Henry Matisse presenta una inversione tra ciò che è reale e ciò che è fantastico. Infatti, il bambino che legge con sua madre diventano sagome stilizzate, mentre le macchie confuse di vegetazione al di là degli alberi configurano, a guardare con attenzione, delle espressioni molto vive e attuali.

 

cezanne

L'impianto ampio e forte del Grande Pino di Paul Cézanne (1890-96), presenta a prima vista un gran volto eolico; contemplando il lato sinistro emerge il volto sognante di una donna dai lunghi capelli sfuggenti nel vento. All'interno della chioma si notano un volto sorridente attiguo alla specifica di uno sguardo femminile.  Lo stile solido e visionario insieme di Cézanne crea un'immagine di estasi ambientale rappresentando nella breve superficie di un quadro sia l'oggetto naturale, animato dal vento, sia la sensazione fisica legata alla dimensione spirituale.

 

ceza                  ceza2


alberi   donna

Il sorriso della terra tra gli Ulivi centenari di Vincent Van Gogh (1889)

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img098

Alberi d'ulivo, cielo azzurro scintillante di Vincent Van Gogh (1889)

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img169

 Campo di grano con cipressi (1889)
Fitto scenario di suggestioni antropomorfe tra cielo e terra nel campo con cipressi di Vincent Van Gogh (National Gallery, Londra)

img170                     img171

 

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monet

 

Sorrisi sulle onde al levar del sole nel primo quadro dell'Impressionismo di Claude Monet (1872).

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222

 

Grandi profili subliminali su volumi geometrici nei dipinti di Cézanne (La montagna del 1905) e di Paul Klee (Città di sogno del 1921).

 

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micro

 Effetto di criptoimmagine, seppure molto differente nella tecnica di realizzazione, nel manifesto di Vinicio Capossela.

 

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acqua

Il Princengraght, il canale più esterno di Amsterdam, è il luogo dove si svolse la tragica storia di Anna Frank. L'immagine che Pinin Carpi ha fotografato, tutta luce e riflessi, è davvero fantasmagorica: si può ricavare infatti una convincente rappresentazione del dramma della Seconda Guerra Mondiale e della persecuzione delle famiglie ebree. Qui vediamo, in base lato destro, in successione: la giovane martire e il persecutore. In posizione normale possiamo notare alcuni volti seminascosti che osservano con angoscia.

carpi                    carpi2


 

bn

 In questo quadro Picasso si rappresenta insieme a un interlocutore storico, davanti allo spettacolo di una donna discinta su un cavallo al galoppo sfrenato. Tutt'intorno alla scena decine di volti nell'ombra rappresentati sinteticamente con occhi e pochi altri tratti fisionomici. Singolare l'affinità con occhi/espresisoni che circondano la famosa Venere nascente di Botticelli.

 

bn1                        botticelli


pinin

Pinin Carpi, nel suo libro Alla scoperta dell'arte spiega cos'è l'Anamorfosi e come viene variamente interpretata in tutta la pittura antica e moderna. Leonardo da Vinci fu tra i primi a utilizzarla nel Rinascimento.

 

tullio

Ricchi di humor e di sensualità i dipinti di Tullio Pericoli, che nel solco perfettamente ortodosso della tradizione leonaresca realizza paesaggi come dolci immagini femminili.

tullio2

 

Ironica e vagamente surreale l'immagine che segue.

PERICOLI

 


 

leo 4

Il maestro Leonardo a 21 anni realizza questo paesaggio dell'Arno che apparentemente sembra solo documentaristico, invece, in realtà, si rappresenta a livello criptico una scena potremmo dire boccaccesca, che senz'altro egli si sarà divertito moltissimo a far poi intravedere ai suoi compagni di bottega. Sulla destra vediamo un suo grande autoritratto con un grande cappello a larga falda, all'ombra del quale alcune stranissime donne ostentano la loro laida bruttezza. La scena prosegue con un personaggio dall'aria piuttosto basita che osserva e concupisce un'altra discutibile "bellezza" semisdraiata sul declivio della ripa. La scena è di irresistibile umorismo criptico. Dal punto di vista artistico è invece e contemporaneamente uno dei più importanti disegni giovanili, ricco di forme realistiche e di spunti fantastici.

A

333  << B

In un tratto dell'Adda, Leonardo disegna quello che poi costituirà il paesaggio a destra della Gioconda. Per la verità, egli vi aggiunge la sua interpretazione della roccia detta Sasso della Gonfalina (Montelupo sull'Arno, tra Firenze e Vinci). Vedi immagine.
Dalla terra emergono varie immagini/espressioni mentre al centro affiora un volto che potrebbe essere il primo segno di quella presenza che poi diverrà la Gioconda nel quadro omonimo.

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Un altro esempio lo troviamo in questa foto del primo Novecento che raffigura delle mondine al lavoro in una risaia della Lomellina (Il Giorno, 15 marzo 2008).

mondine

 


facce rosa

Nell'immagine si esemplifica il formarsi di immagini sensuali, dolci e gioiose (femminili) da zone d'ombra principali del Windsor LR12398. Quando Leonardo realizzerà il ritratto di Madonna Lisa del Giocondo, la "giocondità " naturale delle forme su riportate confluirà con le caratteristiche personali della donna.
Riportiamo anche l'effetto in natura, in una foto scattata in una roggia di Buccinasco (B).

Il disegno - Windsor RL12398 - è ricco di spunti calligrafici e ancora oggi sono riconoscibili luoghi e personaggi. Recentemente gli ecomusei Adda stanno valorizzando i manufatti e le funzioni descritte nell'opera (vedi articoli riportati in Ecomusei).
La roggia della foto si trova nel Parco Sud Milano.


 

gonfalina

Il Sasso della Gonfalina è residuato da una barriera rocciosa naturale che tratteneva in epoca preistorica le acque di un lago, poi defluito in basso lasciando il tracciato dell'Arno. Le rocce danno una singolare impressione di teste a metà strada tra esseri umani e animali, assumendo valenze simboliche. Tale ferinità viene raccolta da Leonardo in alcuni segni, sempre a sinistra di chi guarda la Gioconda, che suggeriscono l'occhio e le fauci di un leone.

Raffaello Sanzio, nella sua Madonna del Belvedere, sembra alludere con criptoimmagini molto superficiali, sia al leone di sinistra che a un personaggio umano (in Leonardo si trattava probabilmente del famoso Cesare Borgia detto il Valentino) a destra della Madonna. La spiegazione potrebbe essere nella grande ammirazione di Raffaello verso Leonardo, vieppiù aumentata dalle confidenze che il Bramante amico di Leonardo, gli potrebbe aver fatto a proposito delle criptoimmagini nella Gioconda.

Al di sopra del cripto-volto umano di destra, notiamo due alberelli che ricordano i "cespugli" di Leonardo nei quali erano adombrati i profili dei suoi due allievi Salai e Melzi. Nell'ingrandimento sotto riportato vediamo, nell'ordine:
1. i due personaggi, forse proprio gli allievi di Leonardo, negli alberelli;
2. al di sotto alcune possibilità di criptoimmagini di cui qui diamo un volto femminile che dorme;
3. ancora al di sotto, in corrispondenza dei papaveri, troviamo uno spettacolare bambino che pare proprio una creazione esclusivamente raffaellesca.


 raffaello                                   raffaello2

Certamente Raffaello dipinse questa Madonna col Bambino e San Giovannino intorno al 1504-6, cioè quando aveva sentito descrivere il quadro della Gioconda dal Bramante: infatti, la cripto immagine di Monna Lisa che si intravede nell'ingrandimento che segue non ha nè il fascino nè la dolcezza che ci aspetteremo, anzi viene vista come una sorta di strega che occhieggia nell'ombra tra il masso e i fiori. Ma bisogna tener presente che Raffaello ha lasciato un disegno adeguato della Gioconda solo dopo averla vista probabilmente dal vero, nel periodo romano.

raffaello3

Spostandoci poi sul lato sinistro del quadro, troviamo una bella interpretazione della roccia antropomorfa leonardesca (si pensa il Sasso della Gonfalina). Probabilmente i volti grifagni che ricordano tre vecchie donne si rifacevano nel Rinascimento alle immagini rupestri delle Jane, cioè le fate del destino che proteggevano l'ingresso alle abitazioni (caverne) già nel periodo preistorico neolitico. 

raffaello4


Anche in questo Sogno del cavaliere della National Gallery di Londra, si ripete la roccia animata di cui sopra. Nel sasso alle spalle dell'albero centrale si notano impronte multiple che alludono a profili e fanno da contraltare alla stessa.

raffaello5


Lasciamo adesso Raffaello per tornare alla Gioconda originale. Un dettaglio all'esterno a sinistra a livello del lago sembra fatto apposta per commuovere ed è estremamente ricco di pathos. Come al solito Leonardo definisce un'ombra o una macchia in rapporto ad altri elementi nelle varie direzioni spaziali, in modo che la stessa forma possa appartenere a più volti contemporaneamente, se considerata verso destra, verso sinistra o verso l'alto.

Notiamo quindi che la stessa macchia piuttosto nerastra che, considerata nell'insieme, aveva dato l'impressione dell'occhio dell'uomo leone, considerata in loco appare come un tre-quarti di un individuo, forse vecchio, gemente. Pare di poter identificare qui quel momento della vita di Leonardo in cui, menomato nella vista e dagli esiti di una paralisi al braccio destro, egli perdeva autonomia e sentiva cadere su di sè l'impotenza della vecchiaia con tutti i suoi bisogni e i suoi limiti.
Il quadro della Gioconda fu elaborato lentamente con stratificazioni successive che andavano ad aggiungersi e mai a cancellare il pregresso, durante molti anni - dal 1503-4 al 1519 anno della morte. Probabilmente possiamo leggere in esso un diario figurato dell'anima di Leonardo: il sentimento legato all'evolversi del suo vissuto. Ben diverso, quindi, dai perfetti disegni di meccanismi, anatomici e architettonici, dei suoi vari Codici.

Se consideriamo l'immagine patetica "da vecchio" che abbiamo rilevato, in rapporto alla direzione verticale capovolta dell'immagine, notiamo che un segno abraso, ricavato forse col magistrale "taglio" del manico di pennello, costruisce il profilo sintetico del suo allievo Melzi così come lo conosciamo dai ritratti lasciatici.

Verdi           Verdi2

E' intuitivo pensare che Leonardo voglia dare a chi conosceva il suo segreto, delle indicazioni su chi poteva essere il suo erede ideale che avrebbe raccolto e valorizzato il suo lavoro, così come lo aiutava in quegli anni difficili in cui perdeva l'uso autonomo del proprio corpo. Infatti così avvenne e il Melzi organizzò i disegni del Maestro come oggi li conosciamo.


Fra i più emozionanti e perfetti interpreti del paesaggio psichico "alla Leonardo" un posto d'onore compete a Paul Cezanne, Il Museo d'Arte Moderna di New York conserva il suo L'Estaque del 1879-83. La prodigiosa molteplicità di criptovolti è costruita nel più solido "cubismo" che si sia visto in quegli anni (Picasso verrà poi), allietato da spunti che potremmo definire meta-surreali. Ci sono volti ritratto a scandire sentimentalmente il più concreto e materiale dei paesaggi. L'immedesimazione nello spazio è totale; la padronanza del mezzo tecnico, stupefacente.

L'uso strategico, mai edulcorato, degli ocra e dei rosa ha il valore di una regia sinfonica e lega la forza delle forme con l'intatta poesia dei luoghi. Ovunque aleggiano anima e ricordo tra i verdi scolpiti che si fanno occhio per l'uno, bocca per l'altro; nel mare a sorpresa, quattro o cinque sfumature "a pollice" introducono quella diversa categoria di pathos che ritroveremo ad abundantiam nelle ninfee di Monet, Grandissimo Cezanne!

cez1

 


cezanne2

 

cezanne3 

 

 cez4


Tra i precursori dell'Impressionismo, e tra i più motivati e abili successori di Leonardo nella cripto-tecnica, troviamo William Turner: nel 1838 abbiamo questo The Fighting Temeraire tugged to her last Berth to be broken up.

turner

 

Analogo soggetto per il quadro che segue che quasi configura un matrimonio spirituale nel mare tra luci, lampi e ombre riflesse.

turner2

W. Turner, in questo quadro di tempesta, raccoglie tutte le suggestioni e le angosce che il mare sconvolto crea nei marinai: spesso le onde acquistano la forma di enormi labbra pronte a fagocitare i naufraghi.

mare 1                     particolare

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Verifica "scientifica" delle cripto immagini turneriane attraverso l'analisi di una sequenza di cronaca (fotografie) relative a un incidente in mare. La vittima, Ann Sherry, trovandosi in villeggiatura a Positano con il figlioletto e un'amica, viene travolta da un'ondata improvvisa (Corriere della Sera, 17 maggio 2010). La seguenza:

img183

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auto

                                                                    Autoritratto dell'artista

 


L'inserimento di sfondi ritmati di immagini scarsamente visibili, spesso solo intuibili, ma con un forte impatto suggestivo sulla psiche di chi guarda, è stato usato nella rappresentazione fin dai tempi più remoti. In Bergognone (Presentazione della Certosa di Pavia alla Vergine), troviamo un cielo di fondo ritmato da angeli appena delineati che danno spiritualità alla scena, tutta umana, degli offerenti.

 

angeli


Il Prometheus di Arnold Boecklin del 1882 ci presenta una visione fantastica romantica del monte sul quale è incatenato il titano. Altre forme fantastiche emergono dal coacervo di scuri della tela.
Molto è affidato a chi interpreta il quadro.

promet


Anche in questa fotografia molto è affidato all'interpretazione e alla capacità di immaginare di chi guarda. La foto fa parte di una collettiva milanese, L'invisibile malinconia, presso l'associazione Entroterra via Biancospini, 2 a Milano.

entroterra

 

03


L'articolo che segue, tratto da una enciclopedia moderna, tenta di spiegare in termini semplici, accessibili a tutti, le basi della teoria quantica, utilizzando anche un'immagine simbolica esplicativa.
In natura, l'abbondanza di effetti di simmetria si riscontrano soprattutto nella materia amorfa, come potrebbero essere definiti: fumi, nuvole, fiamme, chioma di alberi, erba, acqua, sabbie ecc.
Gli alberi sono una miniera infinita di effetti di questo tipo sovrapponibili. Diamo di seguito molti esempi di quanto sopra, che si moltiplicano in presenza di persone dotate di particolare empatia con la natura.

 

spazio


Parchi pubblici

parco                                           parco2

 

 

giardino

Fumi da esplosioni

twin    
Twin Towers, NY  - 21.09.2001

 

FUOCO
Bombardamento striscia di Gaza - dicembre 2008 - 350 morti

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fumi               fumi2                       

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 pisa

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In questa famosa immagine ottocentesca della Cassina de' Pomme, locanda storica sul Naviglio, di cui parlarono anche Carlo Porta e Stendhal, molto suggestiva è la serie di immagini antropomorfe con espressioni di ogni tipo, che si può ricavare gestendo le espressioni da vari punti di vista.

canale 

canale2                 canale3 1

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Tra le materie amorfe possiamo annoverare anche le esplosioni, espansioni e prioiezioni di luce, gas ecc. degli astri. In questa splendida immagine notiamo l'articolarsi di profili e prospetti di tutti i tipi sia nella periferia che al centro del corpo celeste. Possiamo così ben comprendere gli antichi popoli, quando creavano mitologie basate sull'osservazione di questi fenomeni naturali.

luce1

 

luce2                 luce3                 

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L'immagine che segue esemplifica in modo spettacolare, ma del tutto logico, il discorso di cui sopra (applicazione teoria dei quanti): in più abbiamo una perfetta organizzazione del materiale lungo gli assi verticale e orizzontale, che ci consente di quantificare l'apporto interstiziale. E' molto interessante nella sezione orizzontale inferiore notare che le espressioni contengono una valenza comunicazionale o speculare, in quanto vi apppaiono alcuni volti che reiterano l'espressione infantile, probabile nei bambini che stanno utilizzando dei mezzi a pedali.

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Pur nella linearità delle cadute verticali dei getti d'acqua, sia apprezzano variazioni sensibili di spessore e intensità di luce, che possono dar luogo a innumerevoli suggestioni d'immagine.

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Ma quello che può apparire come frutto di casualità e interpretazione, si ripete sostanzialmente anche nelle ondulazioni perpendicolari e cioè nella rotazione dell'immagine di 90°: emergono, con la semplice applicazione di un contorno, altri volti ed espressioni che vanno a integrare la moltitudine dei precedenti.
La fotografia ritrae una fontana in Portogallo, ed è tratta dalla rivista Club3-Vivere, rubrica Viaggi, del novembre 2009.