Alla ricerca del Castello Sforzesco

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Col Gruppo Speleologico dell’associazione trekking acquatico

Il Gruppo Speleologia Cavità Artificiali, costituito all'interno dell'Associazione Trekking Acquatico, dallo scorso mese di ottobre sta conducendo, con l'autorizzazione del Comune di Milano, alcune ricerche nei sotterranei del Castello Sforzesco. Le ricerche hanno con-sentito di approfondire alcuni aspetti storico-artistici connessi con l'evoluzione delle strutture del monumento milanese.

Nata dai contrasto tra Bernabò e Galeazzo Visconti per il dominio del-la città, la costruzione del Castello ebbe inizio tra il 1368 e il 1379 in posizione eccentrica rispetto l'assetto urbano di Milano, ponendosi a cavaliere del fossato che allora proteggeva le mura. Il quadrilatero turrito veniva così a potenziare la difesa della città verso l'esterno, ma contemporaneamente si opponeva ad eventuali attacchi diretti dall'interno. Non inserendosi nella rete viaria urbana, lo stacco con la stessa era rimarcato dalla contrapposizione della sua rigida forma geometrica con la struttura medie-vale cittadina, gravitante sul Duomo in modo concentrico.
Nel corso del tempo il Castello è stato fatto oggetto non di soli amplia-menti, per rispondere al crescente impiego delle armi da fuoco, e di restauri, ma anche di drastiche distruzioni.
Dopo la battaglia di Marengo, vinta dalle truppe napoleoniche, dal 1802 venne rasa al suolo la settecentesca bastionatura stellare a dodici punte, eretta durante la dominazione spagnola. Mirabile esempio d'ingegneria militare, questa racchiudeva l'antico quadrilatero Visconteo-Sforzesco.

Nella seconda metà dell'Ottocento, dopo la ritirata austriaca, fu abbattuta la Ghirlanda, cinta fortificata costruita tra il XIV e il XV secolo, che proteggeva il Castello lungo i tre lati che allora guardavano la campagna. Di questa oggi rimangono i ruderi delle due torri angolari e la porta detta `di soccorso verso il Parco Sempione.
Quanto noi oggi vediamo è il restauro e, in casi come la Torre del Filarete, la ricostruzione dell'impianto riedificato da Francesco Sforza sui ruderi del castello visconteo.
Chi attraversa la sua piazza d'armi per recar-si al Parco, oppure a Biblioteche e Musei che le antiche mura ospitano, potrebbe giustamente chiedersi quali siano le sue parti originarie e che cosa ancora nasconda all'occhio dei più, tenendo conto che gran parte dei suoi ambienti non sono visitabili.

Ma sotto terra, in buona parte ancora integro e percorribile, vi è un eccezionale sistema di gallerie. Il complesso principale è situato all'esterno dell'attuale perimetro del Castello, sotto quella che un tempo fu la Ghirlanda. Dalla galleria alloggiata lungo tutta la controscarpa del fossato, chiamata da Leonardo da Vinci `strada segreta coperta, se ne diramano altre che conducono alle torri, alla ‘porta di soccorso’ e a postazioni per armi da fuoco, ormai non più visibili dall'esterno in quanto interrate. E un continuo susseguirsi di volte a botte, archi, diramazioni, feritoie, infissi in pietra che sorreggono pesanti inferriate o grossi cardini sui quali poggiavano i numerosi portoni che servivano a frazionare, come tanti compartimenti stagni, l'intero complesso qualora il nemico fosse penetrato in una delle gallerie, impedendogli così di dilagare.

In diversi punti, però, vi sono accessi ad altri sotterranei murati o interrati: la rimozione di questi ostacoli, previa autorizzazione delle autorità competenti, permetterebbe l'esplorazione completa e, dopo accurato studio, la conoscenza di com'era articolato il sistema difensivo al quale anche Leonardo probabilmente concorse nella messa a punto.
Gli speleologi dello S.C.A.M.-A.T.A., seguendo antichi testi e piante del Castello, purtroppo non sempre del tutto attendibili e spesso poveri di particolari, hanno ritrovato due cunicoli che in origine immettevano l'acqua nel fossato passando sotto le torri angolari del la Ghirlanda. E il secondo è una scoperta recente: l'hanno trovato ed esplorato il 22 luglio di quest'anno. Ma nella stessa zona, a circa 10 metri di profondità, vi è un tratto di galleria con volta a botte alta tre metri e mezzo; dove conduceva? Giusto o errato esso sia, il pensiero corre sempre, e inevitabilmente, verso Santa Maria delle Grazie.

Sono stati così esplorati circa due chilometri e mezzo di sotterranei, eseguito il rilievo planimetrico di una parte di essi e documentato il tutto con un ampio servizio fotografico. L'idea lanciata dall'Associazione trekking acquatico è di rendere visitabile al pubblico anche questa parte del Castello, la quale è senz'altro una delle parti più antiche e suggestive di quella che fu una delle più grandi e prestigiose fortezze d'Europa.