La carta degli scienziati. Grande eredità dell'evento

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L'articolo è tratto da <<Il Giorno>> del 23 novembre 2011

MARTEDÌ 25, in Piazza del Duomo, nel corso di una suggestiva cerimonia in cui verranno dispiegate le bandiere di tutti i Paesi che hanno aderito, il sindaco Pisapia poserà idealmente la prima pietra di Expo. Risolta infatti la questione dei terreni e assegnati i lavori di sistemazione dell'area, potranno iniziare i lavori che si concluderanno nel 2015 con l'inaugurazione di Expo. L'Expo materiale, naturalmente, quella cioè che si potrà vedere, visitare, godere e che lascerà a Milano la sua più concreta eredità. Quale?


Mentre ci sono alcuni che, avendo in mente qualcosa che nessuno ha capito cosa fosse, già parlano di "occasione perduta", io ritengo invece che Expo lascerà dietro di sé una Milano più grande, più verde, più bella e meglio servita. La Fiera tornerà ad essere integrata nel tessuto cittadino. La "landa desolata" che oggi sta tra la Fiera e la città e su cui sorgerà Expo, diventerà un grande parco con dentro l'acqua dei Navigli ed anche (mi auguro) un nuovo "quartiere" di Milano, non di lusso ma integrato, com'è nella nostra migliore tradizione. E tante altre cose ancora. Tutto molto importante, ma solo per Milano e per i milanesi. Al resto del mondo cosa lascerà l'Expo?


Ecco il punto difficile, perché non potrà certo trattarsi di un'eredità materiale e nemmeno di una semplice esperienza sensoriale. Dovrà trattarsi di una eredità "spirituale", valida per tutti, anche per quelli che a Milano non verranno. E qui entra in campo la seconda iniziativa di martedì 25. La posa di un'altra prima pietra, questa volta immateriale, da parte di Umberto Veronesi che, con Roberto Formigoni, in veste di Commissario Generale di Expo ma anche di persona assai interessata al tema, lancerà il progetto "Carta 2015", ossia un appello a tutti gli scienziati del mondo perché si arrivi alla stesura, entro il 2015, di una Carta che affronti con grande rigore scientifico e saggezza, il tema di fondo di Expo e di questo secolo: "nutrire il pianeta, energia per la vita".


La Carta verrà sottoscritta da milioni di persone e rappresenterà il vero lascito di Expo, la sua eredità spirituale, il suo "dono" al mondo. Una combinazione di scienza e spirito pratico, di rispetto per il lavoro e generosità sociale. C'è qualcosa di più milanese di questo?


Piero Borghini, Coordinatore progetto Carta 2015