L'altro architetto. Dialogo sull'arte del costruire, della bellezza e alcune altre "quisquilie"

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In questo intenso dialogo sull'architettura, la bellezza e altre "quisquilie", il lettore si troverà a meditare, insieme all'interlocutore — reale e ideale — di Maurizio Spada, sul significato e il ruolo ricoperto da concetti antichi in una società nuova. L'incalzante efficacia comunicativa del dialogo socratico soddisfa e al contempo suscita la curiosità propria del discepolo, dando seguito al fluire di una riflessione di carattere universale.

La globalizzazione e la crisi ecologica segnano profondamente il nostro tempo, ma non ne sono protagoniste: la domanda di felicità e di bellezza resta infatti il bisogno primordiale che l'architettura è chiamata a soddisfare, attraverso l'elaborazione di un'estetica contemporanea e di un processo di costruzione che non sia al servizio del potere, ma della vita. All'uomo moderno, travolto dalla corsa al profitto, serve infatti una nuova filosofia, o meglio una "ecosofia", che metta in relazione l'amore per il sapere con l'ormai imprescindibile e improcrastinabile salvaguardia dell'ambiente.

Il giovane interlocutore cui si rivolge Maurizio Spada non può lasciar cadere questo invito a rivedere, a ripensare, il rapporto dell'architettura con il Luogo, inteso come risultante armonica di spazio, storia e materialità. Nella società odierna la vera sfida dell'arte è appunto il rifiuto dell'astrazione fine a se stessa e il ritorno all'utilizzo dei materiali, i più umili e semplici, gli unici che siano in grado da un lato di farsi portatori di valore identitario a livello territoriale, dall'altro di proiettare questa dimensione locale su scala globale.

Solo il superamento dell'attuale globalismo architettonico, provocatorio e sterile, può consentire davvero alle nuove generazioni (e non soltanto alle nuove leve dell'architettura) di dialogare con il contesto tradizionale, di far proprio quel concetto di genius loci che la modernità ha spesso ridotto al silenzio.

INDICE
Prefazione di Giulia Maria Crespi • Prologo • Architettura e potere • Alla ricerca della bellezza • Natura e artificio • Educare alla bellezza • "Architettura e felicità" • Postfazione di-Piero Bassetti • Bibliografia dell'autore • Personaggi citati

L'AUTORE
Maurizio Spada, architetto milanese, teorico dell'architettura e pittore. Nel 1984 fonda l'Istituto Uomo e Ambiente (www.uomoeambiente.org), scuola di pensiero ecologico. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui Montevecchia e il suo circondario (Electa, Milano, 1983), L'uomo, l'ambiente e la casa (Guerini Studio, Milano, 1992), è fautore del pensiero ecologico positivo, tema principale del suo libro Ecologia e Bellezza (Alinea, Firenze, 2004). Nel 1996 la sua attività formativa trova sede presso la Società Umanitaria di Milano.

In questo intenso dialogo sull'architettura, la bellezza e altre "quisquilie", il lettore si troverà a meditare, insieme all'interlocutore — reale e ideale — di Maurizio Spada, sul significato e il ruolo ricoperto da concetti antichi in una società nuova. L'incalzante efficacia comunicativa del dialogo socratico soddisfa e al contempo suscita la curiosità propria del discepolo, dando seguito al fluire di una riflessione di carattere universale. La globalizzazione e la crisi ecologica segnano profondamente il nostro tempo, ma non ne sono protagoniste: la domanda di felicità e di bellezza resta infatti il bisogno primordiale che l'architettura è chiamata a soddisfare, attraverso l'elaborazione di un'estetica contemporanea e di un processo di costruzione che non sia al servizio del potere, ma della vita. All'uomo moderno, travolto dalla corsa al profitto, serve infatti una nuova filosofia, o meglio una "ecosofia", che metta in relazione l'amore per il sapere con l'ormai imprescindibile e improcrastinabile salvaguardia dell'ambiente.
Il giovane interlocutore cui si rivolge Maurizio Spada non può lasciar cadere questo invito a rivedere, a ripensare, il rapporto dell'architettura con il Luogo, inteso come risultante armonica di spazio, storia e materialità. Nella società odierna la vera sfida dell'arte è appunto il rifiuto dell'astrazione fine a se stessa e il ritorno all'utilizzo dei materiali, i più umili e semplici, gli unici che siano in grado da un lato di farsi portatori di valore identitario a livello territoriale, dall'altro di proiettare questa dimensione locale su scala globale. Solo il superamento dell'attuale globalismo architettonico, provocatorio e sterile, può consentire davvero alle nuove generazioni (e non soltanto alle nuove leve dell'architettura) di dialogare con il contesto tradizionale, di far proprio quel concetto di genius loci che la modernità ha spesso ridotto al silenzio.
INDICE
Prefazione di Giulia Maria Crespi • Prologo • Architettura e potere • Alla ricerca della bellezza • Natura e artificio • Educare alla bellezza • "Architettura e felicità" • Postfazione di-Piero Bassetti • Bibliografia dell'autore • Personaggi citati
L'AUTORE
Maurizio Spada, architetto milanese, teorico dell'architettura e pittore. Nel 1984 fonda l'Istituto Uomo e Ambiente (www.uomoeambiente.org), scuola di pensiero ecologico. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui Montevecchia e il suo circondario (Electa, Milano, 1983), L'uomo, l'ambiente e la casa (Guerini Studio, Milano, 1992), è fautore del pensiero ecologico positivo, tema principale del suo libro Ecologia e Bellezza (Alinea, Firenze, 2004). Nel 1996 la sua attività formativa trova sede presso la Società Umanitaria di MilaIn questo intenso dialogo sull'architettura, la bellezza e altre "quisquilie", il lettore si troverà a meditare, insieme all'interlocutore — reale e ideale — di Maurizio Spada, sul significato e il ruolo ricoperto da concetti antichi in una società nuova. L'incalzante efficacia comunicativa del dialogo socratico soddisfa e al contempo suscita la curiosità propria del discepolo, dando seguito al fluire di una riflessione di carattere universale. La globalizzazione e la crisi ecologica segnano profondamente il nostro tempo, ma non ne sono protagoniste: la domanda di felicità e di bellezza resta infatti il bisogno primordiale che l'architettura è chiamata a soddisfare, attraverso l'elaborazione di un'estetica contemporanea e di un processo di costruzione che non sia al servizio del potere, ma della vita. All'uomo moderno, travolto dalla corsa al profitto, serve infatti una nuova filosofia, o meglio una "ecosofia", che metta in relazione l'amore per il sapere con l'ormai imprescindibile e improcrastinabile salvaguardia dell'ambiente.Il giovane interlocutore cui si rivolge Maurizio Spada non può lasciar cadere questo invito a rivedere, a ripensare, il rapporto dell'architettura con il Luogo, inteso come risultante armonica di spazio, storia e materialità. Nella società odierna la vera sfida dell'arte è appunto il rifiuto dell'astrazione fine a se stessa e il ritorno all'utilizzo dei materiali, i più umili e semplici, gli unici che siano in grado da un lato di farsi portatori di valore identitario a livello territoriale, dall'altro di proiettare questa dimensione locale su scala globale. Solo il superamento dell'attuale globalismo architettonico, provocatorio e sterile, può consentire davvero alle nuove generazioni (e non soltanto alle nuove leve dell'architettura) di dialogare con il contesto tradizionale, di far proprio quel concetto di genius loci che la modernità ha spesso ridotto al silenzio.INDICEPrefazione di Giulia Maria Crespi • Prologo • Architettura e potere • Alla ricerca della bellezza • Natura e artificio • Educare alla bellezza • "Architettura e felicità" • Postfazione di-Piero Bassetti • Bibliografia dell'autore • Personaggi citatiL'AUTOREMaurizio Spada, architetto milanese, teorico dell'architettura e pittore. Nel 1984 fonda l'Istituto Uomo e Ambiente (www.uomoeambiente.org), scuola di pensiero ecologico. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui Montevecchia e il suo circondario (Electa, Milano, 1983), L'uomo, l'ambiente e la casa (Guerini Studio, Milano, 1992), è fautore del pensiero ecologico positivo, tema principale del suo libro Ecologia e Bellezza (Alinea, Firenze, 2004). Nel 1996 la sua attività formativa trova sede presso la Società Umanitaria di Milano

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Interpretazione in Codice da Vinci dell'immagine di copertina

       

Mercoledì 5 febbraio abbiamo presentato il mio libro L'altro architetto alla Fondazione Cariplo di via Manin, la poetessa e pittrice Silvia Venuti ha introdotto la serata riscontrando che il testo tratta della ricerca dell'anima anche se il termine non viene quasi mai citato. Debbo ammettere che l'affermazione mi ha positivamente emozionato in quanto è vero che noi siamo sempre alla ricerca del trascendente. L'artista è sempre stato una sorta di sciamano che aveva il compito di unire il mondo materiale a quello degli dei o dello spirito. Fin dal principio, basti osservare i dipinti della grotta di Lascaux dell'antica età della pietra dove gli animali che vengono rappresentati assumono un valore totemico. Hillmann ha scritto un magnifico libro, Il codice dell'anima, in cui si sforza di mostrare quali sono i segni dell'anima nella nostra vita e nel nostro quotidiano. L'anima si manifesta come daimon, demone, che orienta la nostra vita e non ammette diserzioni. Essa la si rintraccia nelle coincidenze fortuite e in quello che noi chiamiamo destino, se manteniamo vigile l'attenzione possiamo scoprire per che cosa siamo al mondo. Aristotele la chiamava causa formale. Per questo motivo il mio libro l'ho voluto impostare come un dialogo platonico con un giovane architetto alla ricerca d' identità. La crisi del nostro tempo sta proprio nella frattura fra le generazioni: per dirla con il titolo di un libro di Vittorino Andreoli, è una società senza padri, questo l'università di massa ha provocato, dunque per ritrovare l'anima bisogna recuperare il dialogo interrotto fra maestri e allievi, un dialogo socratico che attraverso l'arte maieutica

faccia emergere il nocciolo di verità in noi di natura estetica e sacra. L'incalzante efficacia comunicativa del dialogo soddisfa e al contempo suscita la curiosità propria del discepolo, dando seguito al fluire di una riflessione di carattere universale. La globalizzazione e la crisi ecologica segnano profondamente il nostro tempo, ma non ne sono protagoniste: la domanda di felicità e bellezza resta infatti il bisogno primordiale che l'architettura e l'arte sono chiamate a soddisfare, attraverso il ritrovamento dell'anima appunto e del suo codice per l' elaborazione di una estetica del nostro tempo che non sia al servizio del potere ma della vita. Il libro L'altro architetto, Edizioni Casagrande, è in vendita a 9 euro presso Hoepli e Milano libri.

Maurizio Spada
 http://ecologiaebellezza.blogspot.it/