Monumento a Leonardo da Vinci con quattro artisti della sua bottega

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Al rinnovatore delle arti e delle scienze

Nel quarto centenario di gloria il 2 maggio 1919 inaugurandosi nel nome di Leonardo i lavori del porto di Milano il Comune pose



rinnovatore



Il monumento, pur essendo del 1919, risente ancora dell'impianto ottocentesco con il maestro posto su di un alto piedistallo intorno al quale, più in basso, si trovano le statue dei suoi principali allievi: Marco D'Oggiono, Salaino, Cesare da Sesto, Giovanni Antonio Boltraffio.
Alle loro spalle si svolge una narrazione a rilievo dei fatti salienti di Leonardo a Milano; più sotto, targhe esplicative intervallate dai nomi dei discepoli.


Il monumento si inserisce al centro di piazza Scala, di fronte a Palazzo Marino e al Teatro alla Scala. Al lato, l'uscita della galleria Vittorio Emanuele II.


 


maestro 


 


galleria              


Seguono i discepoli, caratterizzati da abiti e atteggiamenti tipici del '4-'500, alle cui spalle si svolge la narrazione a rilievo.


maestro           maestro           


 




leo          leo          leo         


Quando il monumento fu inaugurato, il popolino cominciò a chiamarlo "un liter in quater", alludendo probabilmente più alla sagoma complessiva, estremamente simmetrica, che configura nell'insieme una sorta di bottiglia, che per l'instabilità apparente dei discepoli.


Molti turisti, a conoscenza della vita di Leonardo, obiettano di fronte al nome Andrea Salaino, che in realtà "Salaino" era il soprannome di Gian Giacomo Caprotti, prediletto dal Maestro - un giovane scapestrato e arrogante anche se molto bello - e vuol dire "piccolo diavolo".