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Gli industriali: basta ritardi, il Po ci farà uscire dalla crisi. Un piano per l'hub fluviale
L’articolo di Daniele Rescaglio è tratto da «Il Giorno» del 12 ottobre 2013

Cremona
«Dobbiamo acquisire la volontà politica di realizzare la navigabilità del Po»: nell'ultimo discorso da presidente della Associazione Industriali di Cremona Mario Caldonazzo si è concentrato sui temi fondamentali per rilanciare non solo l'economia cremonese, ma anche quella regionale, partendo proprio dalle vie di acqua. Il Po, il canale navigabile e la zona di Tencara, un'area di un milione di metri quadrati sul modello delle «enterprises zones» della California. Nell'assemblea annuale, di fronte al presidente della Regione Roberto Maroni e al ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi, Caldonazzo è andato al cuore delle magagne di questo territorio: «Purtroppo, è dal 1954, dalla inaugurazione del Porto di Cremona, che una strategia della navigabilità del fiume non è stata approntata. Abbiamo assistito a molti studi di fattibilità ma mai nulla di concreto. Oggi si sta tornando a parlare della sistemazione a corrente libera. Una volta per tutte: dobbiamo acquisire la volontà politica di realizzare la navigabilità del Po; dobbiamo ottenere la disponibilità effettiva delle risorse sulle quali contare».

Il canale navigabile, il grande dimenticato tra i campi tra Pizzighettone e Cremona, potrebbe davvero trasformarsi nel punto di contatto tra il nord e il sud dell'Europa. «La messa a regime del Po ed il ruolo di Cremona come hub fluviale avrebbero enormi ricadute su tutto il traffico di merci e persone, e farebbero di Cremona il punto di maggior penetrazione del corridoio Adriatico ed il luogo di connessione per gli scambi tra Europa settentrionale e meridionale».
Intanto ieri la Provincia di Cremona ha annunciato di avere un progetto per la realizzazione del terminal ferroviario del Porto di Cremona, un intervento complessivo da 20 milioni di euro nel quale è previsto anche il raddoppio della linea ferroviaria tra Cremona e Cavatigozzi.