Il contesto storico

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Il cuneo verde tra il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, con vertice a Porta Ticinese, è il tipico paesaggio storico rurale di impianto romano - dal II secolo a.C. e secoli seguenti, modificato dai Visconti e dagli Sforza nei secoli XIV-XVI con l'istituzione del latifondo coltivato a gelso, riso e mais.


Il sistema del Naviglio Grande, di progetto leonardesco è un esempio storico di interazione tra città e campagna: gli spostamenti lungo le vie d'acqua per l'approvvigionamento della città con prodotti agricoli e di allevamento, furono funzioni storiche primarie, attraverso i secoli.



Quando si sviluppò il trasporto via terra, i navigli, che circondavano la città e fiancheggiavano le vie vennero ricoperti: solo il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, con il loro sistema di rogge, si salvarono perché un movimento popolare, con a capo Luca Beltrami, si mobilitò duramente per mantenere integro questo modello di canali idrici polifunzionali, primo in Europa.


Nella mappa della zona tra i navigli è ancora evidente il tracciato viario romano, costituito da una via principale, il cardo (l'asse nord-sud), che incrociava il decumano (l'asse est-ovest), formando il sistema a scacchiera tipico degli accampamenti romani.
Agli incroci tra i cardi e i decumani si installarono le cascine e le relative stalle per gli animali.


contesto storico


Nel medioevo i viandanti e i commercianti continuarono a servirsi di queste strade, passando attraverso le aie e le corti delle cascine, dove potevano trovare vitto e alloggio.