La cascina Corio

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In via Merula, all'interno del quartiere Ronchetto sul Naviglio, sorge la cascina Corio: edificio che si fa risalire al Cinquecento, come attestato da una targa marmorea con lo stemma araldico dei Corio, originariamente infissa sopra il portone di ingresso al fabbricato e, dopo l'Ottocento, collocata all'interno della casa, dall'allora proprietario G. Beltrami.

Allora il quartiere Ronchetto costituiva comune a sé stante in un territorio fertile per la presenza di numerose rogge, fontanili e del Naviglio Grande; le coltivazioni riguardavano la cerealicoltura.

cascina Corio


Le prime notizie storiche risalgono al 1515 e riferiscono di un tal Corio, capitano delle guardie di Galeazzo Maria Visconti, che, concessionario del sale per Milano e Bereguardo, esigeva il dazio da chi transitava in barca sul naviglio, esercitando il controllo ed il monopolio sulla navigazione.

Nella seconda metà del '600, la proprietà passò alle monache di Santa Maria Valle e, vent'anni dopo, con l'acquisizione dei domini di Ronchetto e Robarello, alla potente famiglia dei Durini, feudatari di Monza. Questi ultimi cominciarono a costruire il grande fabbricato con l'attuale struttura a forma di "L", mai peraltro ultimato. L'impronta data dai Durini rimane nell'androne con volta a botte affrescata con decorazioni e grottesche rinascimentali; il portico a colonne binate nella corte principale è tipico di quell'epoca.

Nel cortile si trova un prezioso gioiello dell'arte italiana: sul muro della cascina, a circa due metri di altezza, una piccola edicola sorregge una scultura di porcellana (risalente alla famosa scuola dei Della Robbia) raffigurante una Madonna inginocchiata che osserva il Bambino Gesù adagiato su un pagliericcio.

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Natività dei Gigli: ceramica di Luca della Robbia, Via Merula 15, Milano


La parte posteriore della villa, che dà verso il cortile rustico dell'annessa fattoria, conserva un portichetto da cui si accede ad una sala dove troneggia un grande camino in pietra, ornato con fregi, risalente alla fine del '500. Tutto l'interno è stato trasformato con il tempo e adattato a esigenze abitative private.

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Nell'Ottocento fu acquistata dai conti Beltrami, che ebbero grande cura della villa, restaurandola e aggiungendo i tondi in cotto di stile rinascimentale (copie di quelli esterni di Santa Maria alle Grazie), che si possono ancora ammirare sul porticato della prima corte. All'interno del complesso è presente una piccola chiesa, ora sconsacrata, rimasta intatta sino agli inizi del secolo.

Oggi la cascina Corio ha cessato purtroppo la sua attività agricola, a seguito dello sfratto che gli agricoltori hanno ricevuto. È vincolata dalle Belle Arti a tutela storico artistica ambientale (Legge 1089/39 del Ministero Beni Culturali) e inserita dal piano regolatore all'interno di un nucleo di interesse storico e ambientale; la parte di proprietà comunale è stata recentemente ceduta e la cascina è ora interamente privata.

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