Ruozi: città abbandonata tra incuria per l'arte e turisti senza riferimenti

Versione stampabileSegnala a un amico
Categorie: 

Il presidente del Touring: Dimenticati monumenti e accoglienza. Se ne parla sul Corriere della Sera del 13 maggio 2009.

«Dalla segnaletica alla cartellonistica, siamo nella giungla più totale. Lo dico da anni, ai convegni, in ogni sede, e tutti mi danno ragione: questa confusione crea pericoli per la circolazione e deturpa il paesaggio. Eppure, nessuno è mai intervenuto: è davvero sorprendente».

Lo denuncia da anni, presidente, e nel frattempo si è abbattuta anche la segnaletica: è storta, inclinata...
«E un problema annoso e irrisolto, anche perché non è mai stato affrontato», dice Roberto Ruozi, presidente del Touring Club Italiano, osservatore attento e interessato: «La segnaletica è indispensabile per la sicurezza stradale, per la guida al traffico urbano di veicoli e dei pedoni e, terzo, come strumento di conoscenza della città per i residenti e per i turisti. Spesso la gente passa oltre, non si rende nemmeno conto dell'importanza storico-artistica di un luogo».

Questi gli obiettivi, d'accordo: ma partiamo dall'analisi delle strade.
«C'è poco. E quel poco è mal fatto e non raggiunge gli obiettivi. Buona parte degli incidenti accadono per l'assenza di righe, cartelli di svolta in posizione invisibile, indicazioni fantasma e tabelle coperte da manifesti commerciali».

Con quale risultato, presidente?
«Che se uno cerca di farsi pilotare da fuori città, diciamo, al Duomo o al Castello Sforzesco, si perde dopo i primi duecento metri. I siti monumentali sono abbandonati a loro stessi».

La segnaletica culturale, quella gialla o marrone, non è sufficiente?
«Peggio. E vecchia, ripetitiva, obsoleta, non omogenea e per di più solo in lingua italiana - un grave handicap per gli stranieri - e molto spesso incomprensibile. È  utile solo per chi la scrive, mi creda, non per chi le legge».

Eppure si parla da trent'anni almeno di una nuova comunicazione turistica e di design per la città.
«Un dibattito davvero modesto. Mentre negli anni la segnaletica si è accumulata, ha creato confusione più che dare soluzione ai problemi, in alcuni casi risultando addirittura fuorilegge. I conflitti di competenza tra Comune, Provincia e Soprintendenza non hanno aiutato».

E allora chi deve intervenire?
«È responsabilità assoluta del Comune, che potrebbe sfruttare l'occasione clamorosa alle porte, l'Expo 2015».

E  come dovrebbe lavorare?
«È un tema da aggredire alla base, ricordando due elementi fondamentali. Primo: le tecniche sono note e reperibili con grande facilità. Secondo: il costo è marginale e il risultato è assicurato con una semplice manutenzione».

Diceva dell'Expo, presidente.
«Arriverà qualche milione di persone e forse una segnaletica di questo nome andrebbe fatta per la valorizzazione della città e l'accoglienza ai turisti. Provi lei, oggi, a viaggiare in auto dalla Fiera di Rho al centro di Milano».

Si perdono anche le Commissioni comunali che fanno i sopralluoghi.
«Appunto. La cosa strana è che il problema è elementare, noto, palese, e le soluzioni sono economiche e anche a risultato sicuro. Eppure, nessuno interviene. Sorprendente, no?».

A. St.

RUOZI