Ecomusei tra passato e futuro

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L'Ecomuseo del Freidano a Settimo Torinese


PIEMONTE di Gianluca Fiorentini
L’articolo è tratto da «I viaggi di Repubblica» del 30 ottobre 2003


Un nuovo modo per mantenere viva la memoria del passato e progettare il futuro sono gli Ecomusei che raccontano gli aspetti peculiari del territorio in cui sorgono. Sono oltre sessanta sparsi per tutta Italia e hanno la finalità di far conoscere il rapporto fra l'uomo ed il territorio. La Regione Piemonte, prima in Italia, si è dotata di una legge che ne ha favorito la nascita per salvaguardare e promuovere il patrimonio locale. Gli Ecomusei sono espressione della cultura del territorio e il Piemonte ne rappresenta il "cantiere" con il suo sistema suo sistema di Ecomusei istituiti dalla regione stessa, e con quelli inseriti nel progetto Cultura Materiale della Provincia di Torino.
Dal 1996 al 2000 sono stati attivati tredici musei a cui se ne aggiungono altri quattro istituiti quest'anno dal Consiglio Regionale: Ecomuseo delle Rocche del Roero, Ecomuseo delle Terre al confine di Moncenisio, Ecomuseo delle Miniere della Val Germanasca ed Ecomuseo della Pietra da Cantoni. L'obiettivo della Regione Piemonte è di costituire un sistema di Ecomusei che integri fra loro beni culturali, storici, artistici, architettonici, aree protette, testimonianze della cultura materiale, tradizioni e paesaggi. A Biella si è tenuto nei giorni scorsi il primo meeting nazionale di tutti gli Ecomusei italiani.

A quasi trent'anni dalla comparsa del termine "ecomuseo" e a seguito della diffusione di strutture ecomuseali in Europa e nel mondo, è stata proposta nel convegno l'articolazione di una serie di riferimenti comuni, utile alla prossima definizione di una "Carta degli Ecomusei".