Lettera al sindaco

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13 febbraio 2012


Egregio Sindaco,

Dopo appena pochi mesi di governo, ecco si scoperchia la pentola della FORZA GENTILE e si rovescia il senso del Suo slogan elettorale a favore di un più prosaico “GENTILE COI FORTI”.



È infatti evidente dalla nuova minaccia di cemento a Ronchetto sul Naviglio, vedi Corriere della Sera dell’8/2/12.
“Non cambia la sostanza rispetto agli indici del VECCHIO PRG, il nostro ridisegno degli indici non à punitivo!” Parole dell’assessora De Cesaris, che accolgono a Suo nome le richieste formulate da ALER, per bocca del “costruttore antimafia” Beltrami Gabola, il 3 novembre u.s., nel meeting-blitz-aperitivo presso SEICENTRO. Per la serie: il massimo risultato con minima fatica.

Lo esprimeva bene il grande Totò, essendo furbo, lui nei film riusciva a fare i suoi comodi e quelli dei suoi amici, non affrontando improbe battaglie, bensì “tomo tomo, cacchio cacchio” (quatto quatto). Così si baipassano trent’anni di scandalo e preoccupazione sulla questione Ronchetto. Semplicemente, con basso profilo ed eufemismi fuori luogo:

1– Tra rogge e cava Ronchetto navighiamo sull’acqua; venga a vedere le crepe enormi comprese quelle diagonali “da terremoto” che ci fanno vivere col terrore, specie quando si verificano, come di recente, terremoti veri. E queste case sono state costruite, dove non si poteva, proprio da Beltrami + Comune di Milano in barba ai piani regolatori. La storia si ripete.

2 – Le aree pubbliche del Ronchetto sono state colonizzate da innumerevoli famiglie di sfasciacarrozze e altri operatori dell’occulto, nel senso che per decenni vi si è occultato ben più che a S. Giulia e a Calchi Taeggi. Come dimostra il sequestro giudiziario di vaste aree rialzate di ben due metri sul livello originario del terreno (oltre a varie colline sparse). Girano perfino voci che l’amianto di via Martinelli viene smaltito in loco (sempre “tomo tomo...”).

3– Per carità di Patria Le risparmio le vicende della Duomo Connection che verteva propria sul terreno che Lei vorrebbe cementificare.

4 – Negli anni ’90 il prefetto Rossano fu mandato via da perché aveva messo il naso nell’immonda questione delle discariche, incontrando persino i ragazzi della Scuola Media Sant’Ambrogio che denunciavano i traffici. Garantiti e protetti... dalle istituzioni?

5 – Della centuriazione romana sulla quale è stata nel 1400 costruita la Cascina di Via Merula, monumento nazionale, col suo secolare camposanto ancora segnato sulle carte locali – non certo quella di quest’anno, tutta emissioni e strafalcioni – non dico niente, perché a Milano della terra archeologica in periferia “non gliene può fregar di meno” (peccato).

6 – Come già sopra detto, questa terra appartiene al parco Sud Agricolo; l’edificabilità, imposta con l’inciucio e la corruzione è storia, e Le farebbe, anzi, onore, le cose a posto: riconoscerne l’appartenenza al P.A.S.M. data la circostanza accertata della malversazione, annullando quella criminale definizione; realizzare la bretella Merula-Chiodi circondata dagli alberi per bonificare nel tempo l’aria, la terra, forse l’acqua del Ronchetto. Lo so che è difficile. Ma Lei, che è capitano pro-tempore di Milano, deve andare “sul ponte di comando”. Chi altri?

Cordiali saluti.

Emilia Franco