Qui Leonardo: Lettera ad Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Vinci

Versione stampabileSegnala a un amico

Prof. ALESSANDRO VEZZOSI
Direttore del MUSEO IDEALE DI VINCI
Via Montalbano, 2
50059 Vinci (FI)

Egregio Professore,
con interesse apprendo la notizia che il Suo Istituto coordinerà interventi d'ogni tipo sulla problematica relativa alla celeberrima Gioconda. Pertanto Le invio copia dell'ultimo paragrafo del mio studio Sulle tracce di Leonardo stampato proprio tre mesi fa.

Le chiedo la cortesia di portarlo a conoscenza dei convenuti anche se è stato svolto in forma non scientifica cioè sintetica e priva delle normali note di complemento, che però sono eventualmente a disposizione.

Ho verificato personalmente con forti ingrandimenti, confrontando centinaia di copie fotografiche e poster della Gioconda in vari angoli di luce radente, utilizzando strumenti ottici adeguati. Sono pertanto in grado di fornire dettagli sulle "cifre, firme, forme" di cui trattasi.

A mio parere, nel corso di studi effettuati una decina d'anni fa nei laboratori francesi, non può essere sfuggita alla rilevazione/raggi X la ricchissima congerie di segni e disegni che documenta aspetti privati della vita di Leonardo, economici e relazionali, in un periodo poco conosciuto ancor oggi. Ma probabilmente non si è voluto divulgare "il segreto" temendo di intaccare il capitale mitico del 'mistero' basato sulla non conoscenza del grosso pubblico. ERRORE! Ciò dimostra la scarsa fiducia dei tecnici nella reale superiorità di Leonardo da Vinci, che viceversa riceve una conforma e un potenziamento sotto il profilo umano: l'intelligenza al servizio della vita concreta, la GIOIA tutta fiorentina di gabbare eventuali malintenzionati e superficiali. Oltre l'abilità!

Per quanto attiene invece all'aspetto esoterico/mistico di Leonardo, il discorso, in base alle mie risultanze, si fa estremamente complesso e articolato, proprio dalla scoperta di un impiego sistematico da parte del maestro di "forme celate" "volti d'ombra" spesso veri e propri ritratti, altre volte trappole subliminali per impressionare l'osservatore. Ho "litigato" anni fa con Zeri perché auspicava una RIPULITURA A FONDO della Gioconda, dalla quale sarebbe risultato, secondo lui, l'azzeramento di ogni ipotesi esoterica sul grande artista. Anche Giulio Argan - con grande classe - mi tacciò bonariamente di "sbrigliata fantasia" sostenendo che non ci poteva essere niente di soprannaturale o preternaturale nell'opera di Leonardo. Pregiudizi di grandi critici materialisti!

Propongo invece il termine "ipernaturale" con particolare riferimento alla capacità di interpretare gli effetti della luce nell'atmosfera e sulle 'forme caotiche' che tuttavia, al di là della nostra scarsa capacità di comprensione, e nel dir ciò mi riallaccio alla note teorie sulla sincronicità e sui quanti, risultano a volte portatrici di un messaggio visuale non astratto. A tal proposito ho elaborato una tecnica sperimentale fotografica (fotografia = scrittura di luce) secondo le indicazioni del maestro. Suggerisco a chiarimento la metafora del "passaggio dal tetracordo inferiore a quello superiore", definizione utilizzata dai vocabolari al termine IPER.

Chiuso il breve excursus sul Leonardo cosiddetto esoterico, termine improprio e fuorviante - vedasi Dan Brown -, e riassumendo il contenuto della mia ricerca relativamente all'identità della Gioconda, direi che le immagini celate limitano tale identità alle sole ipotesi della GUALANDA, amante di Giuliano de' Medici, e della GIOCONDA, moglie di un Notaio amico e/o vicino di casa di ser Piero padre di Leonardo, che potrebbe aver trattato ' la scrittura privata o transazione tra lo stesso artista, col suo protettore Giuliano de' Medici, e un banchiere o terzi detentori di somme a lui spettanti. IL RITRATTO DELLA MOGLIE di ser Giocondo poteva essere un'ottima copertura per inviargli periodicamente i delegati senza dar nell'occhio.

Ecco quindi la mirabile donna in primo piano, e alla sua destra in subimmagine lo stesso Leonardo (prospettiva tre/quarti, dal basso) che occupa la luce bianca del ghiacciaio; sotto, Giuliano, con una gran fascia di firme - una di Leonardo - tra la punta del naso e le labbra, terminante con la serie di microprofili dei giovani della bottega Vinci. Modernissimo, sembra il trailer d'un film col lieto fine, si spera, di assicurare in tempi così incerti e travagliati come quelli, un minimo di stabilità al gruppo del Maestro. Sotto lo sguardo COMPLICE di Monna Lisa.

Il tutto regolarmente mascherato da infiniti segni, "echi", virgole, "occhi", in gran parte incisi col retro del pennello.

Cordiali saluti
Emilia Franco

N.B. È appena il caso di evidenziare il ruolo primario che LA LUCE RADENTE riveste in tutta l'operazione, specie nel rilevare l'immagine criptica, altrimenti non visibile.