«Parcheggio di Sant'Ambrogio il coraggio di fare retromarcia»

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L'articolo, tratto dal <<Corriere della Sera>> dell'1.09.11, è di Marco Vitale


«Se fossi stata io l'assessore o il sindaco negli anni passati non avrei mai pensato di farlo quel parcheggio». Così l'assessore al Demanio Lucia Castellano sul parcheggio sotterraneo a fianco di Sant' Ambrogio, che ha poi concluso: tuttavia non possiamo fermarlo perché la penale ed i costi connessi - stimati in 10 milioni di euro - sono troppo alti per le condizioni attuali e prospettiche del Bilancio del Comune. Così, attraverso l'assessore competente, la Giunta Pisapia prende posizione sul super discusso parcheggio sotterraneo a fianco di Sant'Ambrogio. Avrebbe potuto dire: a seguito dell'impegno di Pisapia in campagna elettorale di sospendere il parcheggio abbiamo riesaminato la cosa; abbiamo concluso che forse non è il massimo per noi ma che è pur sempre accettabile, che rientra nella nostra visione del Pgt e soprattutto nel nostro piano di mobilità urbana; per questi motivi abbiamo concluso che è utile completarlo.


Se, invece, come molti credono e come sembra pensare anche l'assessore competente, si tratta di una volgare ferita ad uno dei luoghi più affascinanti di Milano (sarebbe come fare un parcheggio sotterraneo in Piazza S. Pietro o a fianco del Battistero di Firenze), se invece è una cosa negativa per Milano, allora non lo si deve fare. Bisogna che la Giunta si assuma le sue responsabilità e non si nasconda dietro alla, pur rispettabile, questione dei soldi. Abbiamo una riprova empirica: la Piazzetta Borromeo era uno dei luoghi più delicati e intimi di Milano sino a pochi anni fa . Poi è stato fatto uno sciagurato parcheggio sotterraneo e la Piazzetta Borromeo è diventata un luogo orrendo dove si passa il più in fretta possibile e basta. Non possiamo continuare a rovinare Milano, per questione di soldi.


E' vero che la precedente Giunta ha ottenuto tutte le autorizzazioni del caso ma queste non sostituiscono il giudizio di merito del Comune sugli aspetti estetici, sulla funzione del luogo, sull'inserimento del progetto nel piano generale della mobilità cittadina. E' vero che la precedente Giunta ha anche raccolto il parere di una commissione di specialisti di estetica urbana, ma qui l'opinione pubblica è stata ingannata. A tale commissione infatti non è stato chiesto se fare o non fare il parcheggio sotterraneo; dato per deciso il parcheggio alla commissione è stato semplicemente chiesto come attenuare ed armonizzare l'effetto dello stesso nel contesto urbano. E' vero che la Diocesi milanese e i responsabili di Sant'Ambrogio non hanno mosso dito per difendere la sacralità del luogo e della Basilica che perfino Federico Barbarossa rispettò. Ma questa insensibilità degli enti religiosi è una storia tristissima che tutta-via non giustifica lo scempio da parte di amministratori responsabili. E' vero che molti degli argomenti degli oppositori, pericolo di crolli e simili, erano campati per aria, ma gli altri argomenti restano e sono pesanti.


Le domande cruciali sono: rientra questo manufatto nella visione estetica cittadina della Giunta? Rientra questo manufatto nella funzione che il Pgt assegna a questa bellissima parte di città? Rientra questo manufatto nel piano generale della mobilità cittadina e dato che questo ancora non esiste non sarebbe meglio aspettare di poterne disporre? Ha senso economico andare avanti quando a poche centinaia di metri esistono parcheggi quasi sempre vuoti?


Se a queste risposte si risponde negativamente, è insensato, economicamente, giuridicamente, e politicamente andare avanti. Sono soldi gettati. In altra veste di responsabile di funzioni pubbliche mi è capitato di bloccare progetti pubblici insensati che avevano tutte le dovute autorizzazioni ma che erano nati soprattutto attraverso la corruzione. I funzionari competenti minacciarono sfracelli di penali e di azioni da parte della Corte dei Conti. Fu allora che imparai che la stima delle penali fatte dai funzionari sono, quasi sempre, almeno il doppio del costo effettivo. Se si sospenderà il progetto, ci sarà un risarcimento danni importante da pagare. Ma questo sarà probabilmente molto inferiore a quello che si dice.
In ogni caso questo costo va ammortizzato sui prossimi mille anni. Perché questa ferita che si sta infliggendo a Milano almeno tanto durerà. Io credo che questa somma, oggettivamente ingente, ma in fondo, piccola per un grande bilancio come è quello del Comune di Milano non è tale da annullare e giustificare la clamorosa contraddizione dalla quale ho preso le mosse. E poi, si apra una sottoscrizione ad hoc per reperire i fondi necessari. Personalmente sono pronto ad aprirla.
www.marcovitale.it