Ticinese, San Lorenzo e la cupola perduta che ispirò Bramante

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La buona strada di Philippe Daverio. <<Corriere della Sera>> del 6 luglio 2013

Tre sono i grandi edifici ecclesiastici della protocristianità, tutti a pianta centrale, rimasti sostanzialmente integri: Santa Sofia a Istanbul, oggi moschea; San Vitale a Ravenna, oggi museo; San Lorenzo a Milano, tutt'ora luogo di culto. I milanesi passano distratti innanzi alle colonne romane con capitelli corinzi, considerandole un ornamento urbano destinato al deposito delle lattine di birra e, fino a ieri, un impedimento al passaggio del tram che s'infila poi nella pusterla medievale di Porta Ticinese.

Sono invero queste colonne la parte di accesso di una basilica formidabile, costruita sul finire del IV secolo e che recava una cupola che fu d'esempio, prima di crollare nel 1576, al Bramante e al buon Michelangelo per progettare quella di San Pietro. All'interno dell'edificio sacro, giocando con fantasia tra gli ordini successivi della costruzione, vi tornerà in mente un mondo d'oltre un millennio e mezzo e, se per caso vi mancasse lo stimolo, andate fino alla cappella laterale di Sant'Aquilino dove rari lacerti di decorazione musiva testimonieranno fino in fondo quest'antica data d'origine.
Poi una passeggiata romantica di riflessione sul retro della basilica, dove l'accrocchio delle epoche ne fanno una testimonianza che sarebbe piaciuta a ogni romantico poeta e dove il ricordo delle esecuzioni capitali — compresa quella della colonna infame lì vicino — potrà piacere a ogni romantico splatter.