Lettera aperta al sindaco di Milano

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Questa è la lettera inviata il 21 aprile 2008 dal Comitato di Quartiere Metropolitano SA.SBEM "Santi, S. Colombano, Buccinasco" al sindaco di Milano Letizia Moratti e, per conoscenza, ai capigruppo di Palazzo Marino e ai principali  quotidiani della città, a proposito del rifacimento di Milano per L'EXPO 2015.

Gentile Sindaco,

ci si interroga sul VOLTO AUTENTICO DI MILANO, da riscoprire e da interpretare sulla scena internazionale dell'EXPO 2015. "Ricercate l'antica madre" suggerivano gli oracoli classici, volendo significare le "radici prime" d'un individuo o d'un popolo.

E quelle di Milano sono vecchie di ben 45 secoli: dalle parti della Università IULM, il nome dato alla via Santander ci ricorda i siti preistorici (el Pendo, el Castillo) di quella città della costa nord orientale spagnola, proprio per sottolineare la scoperta di un sito coevo, nell'attuale via Carlo Bo, avvenuta poco più di 100 anni fa.

Il passato è sempre presente, nonostante tutto: in zona Barona nel PARCO SUD C'E' ANCORA IL TRACCIATO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA, CON CARDO E DECUMANI E LE CASCINE STORICHE, COSTRUITE SOPRA I VECCHI MANUFATTI MILITARI. La casa più importante, sul decumano Molendum Duplum/Laurentigium (via Merula) fu la dogana rinascimentale di Milano per il transito delle merci, fucina di linguaggi e comunicazione: qui nacque il detto "a ufo". Qui viveva il luogotenente del 5° Duca di Milano, fratello di Ludovico il Moro. E' monumento di Stato, legge 1089/39.
II Comune stanziò sei miliardi e mezzo per creare all'interno un centro culturale; pare siano scomparsi. La speranza era che, con la ripresa un giorno della navigazione sul Naviglio Grande, questo 'pezzo unico' del patrimonio monumentale milanese, fulcro del percorso naviliare verso il Duomo, potesse essere ammirato da tutti, non solo dalle scolaresche di zona.

Invece la cascina viene venduta e ristrutturata secondo il progetto del venditore, che non tiene conto dei vincoli: archi abbattuti, forti rialzi di tetti, che ora si vedono incombenti fin dal naviglio, lunghe costruzioni all'interno, scompare l'ariosa prospettiva verso la campagna. Il paesaggio, la bellezza non sono più che un ricordo. Inutili telefonate e raccomandate alle Sovrintendenze - mute come pesci -, il Ministro "ha delle cose più importanti da fare" che difendere i monumenti milanesi. Chissà che fine hanno fatto o faranno gli affreschi con GLI STEMMI E I 'NODI VINCIANI' IDENTICI A QUELLI DEL CENACOLO, LA "MADONNA DEI GIGLI" DI LUCA DELLA ROBBIA, L'ORIGINALE CAMINO MONUMENTALE.

Lo constata anche ROBERTO RUOZI (Corsera 18/4/08) che, come Presidente del Touring Club, se ne intende:
- La città non si è mai preoccupata di mostrare il suo volto più nascosto: quello artistico.

Secondo l'architetto BOTTA e MARCO MANGIAROTTI (Il Giorno 11/4/08) "L'Europa e l'Italia, con i loro centri storici, che evolvono dai resti romani al '900, hanno una biodiversità che non sente il bisogno di landmark, di timbri verticali".

DAVIDE RAMPELLO, presidente della Triennale:
- C'è tutta una fascia di persone che aspetta di essere sedotta dalla bellezza.

CARLA DI FRANCESCO, Direttore generale del Ministero alla Qualità e Tutela del Paesaggio:
- Milano, rispetto ad altre città, è quella che ha meno coscienza e rispetto del suo grande passato urbano e monumentale.

MARCO ROMANO (Corsera del 7/04/08): "Che l'occasione dell'EXPO sia la vetrina della nostra volontà di bellezza e non della nostra ignoranza".

RENZO PIANO: "Io porto nel cuore Milano come una città bella, ma oggi Milano deve frenare la sua esplosione, chiudere le ferite della periferia, costruire solo sul costruito, trasformare il traffico privato in pubblico, ampliare ogni metro quadrato di verde, ritrovare l'acqua, smettere di fare i grandi parcheggi in cantro..."

SILVIO BERLUSCONI, consigliere comunale e nuovo Premier: "Ho visto progetti di grattacieli storti e sbilenchi, IN TOTALE CONTRASTO CON IL CONTESTO MILANESE... Spero non sia questa l'idea moderna di Milano", dice alludendo agli alieni misirizzi Citylife.

Dulcis in fundo, proprio su questi argomenti registriamo la sdegnosa opinione apparsa su Repubblica dal 17 u. s.:
- Hanno affondato la lama nel ventre molle delle istituzioni locali debolmente difese da un ceto politico connivente, interessato e spesso trasversale... Si pone definitivamente il problema: CHI DECIDE A MILANO? LE ISTITUZIONI 0 GLI INTERESSI DI PARTE?

Parole sante, parole da sottoscrivere subito! Basta svendere per i soliti trenta denari i gioielli culturali milanesi!

Peccato che queste parole provengano dal giornalista-architetto-imprenditore Luca Beltrami Gadola, proprio l'ex padrone della Cascina Corio, che ha bypassato il vincolo di Stato con la massima nonchalance. Quando si dice che lo stile è l'uomo, molto duttile.

Ma noi dei comitati non perdiamo la speranza... Si può sempre fare meglio! Ce lo dirà l'EXPO, stiamo a vedere.

Emilia Franco
Presidente Comitato SA.SBEM - Quartiere Ludovico il Moro