Parco Archeologico Urbano: Sotto il cemento la città imperiale

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Come diceva il grande attore (mai veramente valorizzato) Nino Manfredi "fusse che fusse..." la volta buona, finalmente a livello decisionale si comincia a ragionare in modo "archeologico" rispetto al grande patrimonio sommerso e misconosciuto che giace sotto Milano.
In effetti l'articolo che segue sintetizza un processo ormai indemandabile, specie in vista dell'Expo 2015, che si profila nell'organizzazione turistica del centro storico: un percorso significativo che colleghi i luoghi emergenti con quelli ipogei, in modo da promuovere un confronto costante tra "prima e dopo", che renda attuale la storia togliendola agli stereotipi ormai desueti.
Così dalla basilica di Sant'Ambrogio, passando per un museo archeologico di corso Magenta genialmente potenziato, giungiamo ai ruderi di via Brisa (Palazzo Imperiale), poi al teatro romano sotto piazza Affari. Quindi, all'Ambrosiana, che sorge sul foro romano, al centro del sistema cardine-decumano maggiore; infine, attuando un progetto di Italia Nostra, viene messo in rete anche il "tempio di santa Tecla" che giace sotto il Duomo (sarà collegato al mezzanino della metropolitana).

Di seguito, riportiamo vari articoli illustranti i punti del progetto.


 Spunta il progetto di un parco archeologico pedonale, una passeggiata da Sant'Ambrogio al Duomo tutta da costruire
di GIULIA BONEZZI (<<Il Giorno>>, 28 aprile 2011)


SCAVANDO sotto le auto parcheggiate, intorno alle rovine della Milano romana tra via Brisa e via Gorani, affiorerebbero i resti del palazzo imperiale e del circo. Sotto la Borsa c'è un teatro romano; al foro si arriva dalle viscere della Biblioteca Ambrosiana, e si trova la cripta di San Sepolcro, costruita nell'undicesimo secolo dai crociati che la pavimentarono con le pietre del quarto. Le stesse calpestate dal futuro vescovo Ambrogio e dal suo aiutante (futuro santo) Agostino, e, chissà, forse da Costantino imperatore d'Occidente, autore dell'Editto che nel 313 proclamò la tolleranza religiosa, ponendo fine alle persecuzioni dei cristiani.

NEL 2013 saranno 1.700 anni, ma i milanesi, quando danno gas nelle stradine che tagliano l'antico perimetro del palazzo, mica ci pensano. Così l'ex assessore Edoardo Croci, ispiratore di una lista civica a sostegno della rielezione di Letizia Moratti, rispolvera un progetto messo a punto con Italia nostra e la Biblioteca Ambrosiana nel 2009, prima di essere dimissionato: un percorso pedonale nella Milano archeologica da realizzare in due anni, sfruttando l'assist del rilancio del Museo Archeologico. Con pochi tratti di penna che caccino le auto: un'area pedonale all'Ambrosiana (piazze Pio XI e San Sepolcro), un'altra intorno al museo (pedonalizzando le vie Luini e Ansperto e creando una Ztl in via Nirone e via Cappuccio), e, per collegarle, un sistema di strade a traffico limitato intorno a piazza Affari, che pedonale lo sarebbe già, «basta far rispettare le regole».

L'itinerario si può estendere a est fino al Duomo attraverso via Orefici, dove un progetto di pedonalizzazione è promosso dall'associazione di via. E ce n'è un altro, ricorda Marco Parini, presidente di Italia nostra Milano, scritto nell'accordo di programma per il restauro della guglia e del museo del Duomo, che prevede di collegare i sotterranei del sagrato (con le rovine di Santa Tecla e del battistero di San Giovanni alle fonti) al mezzanino del metrò. Verso ovest si potrebbe camminare fino a Sant'Ambrogio, dove, ricorda Croci, il parcheggio a fil di basilica comporterà la pedonalizzazione dello «stradone» e di via Santa Valeria. Quanto ai costi, assicura che «sarebbero contenuti» quelli della pedonalizzazione.
Il che non basta a rendere visibile la cripta di San Sepolcro, chiusa al pubblico dagli anni '60 per motivi di sicurezza, spiega monsignor Marco Navoni, dottore dell'Ambrosiana: «I progetti ci sono, il problema sono i finanziamenti». Italia nostra ha calcolato che per proseguire gli scavi nell'area Brisa-Gorani servono «poco meno di dieci milioni di euro», mentre il progetto sul Duomo ne costa «4,5 o 5». E lì Parini confida di trovare un investitore, ma chiarisce: «Siamo apolitici, chiediamo che l'amministrazione, quando eletta, queste cose le faccia».

La Moratti è avvisata: Croci perdona, lui può anche darsi di no.


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percorso      <<Il Giorno>> del 28 aprile 2011

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Un itinerario nella città imperiale (<<Il Giorno>> del 20 aprile 2011)


Aperto gratis per due mesi, una statua di Paladino nella Torre di Ansperto. L'articolo, di Giulia Bonezzi, è tratto da <<Il Giorno>> del 20 aprile 2011.

C'ERA UNA VOLTA Mediolanum. E c'è ancora, qualche traccia sopravvissuta alle devastazioni del Barbarossa e all'oblio dei milanesi. E un'operazione di recupero me-moria l'ampliamento del Museo archeologico, che oggi riapre, gratis per due mesi e raddoppiato negli spazi (1.700 metri quadrati in più, 1.200 di superficie espositiva) e negli ingressi (a corso Magenta si aggiunge via Nirone). Con una passerella che taglia il chiostro interno dell'ex convento del Monastero maggiore e il giardino, sospesa sui resti di una domus romana per approdare a una nuova palazzina aggiunta dal progetto avviato nel 2007 dal team dell'architetto Andrea Bruno. Ma, prima, s'infila nella Torre di Ansperto, magnifica struttura a 24 lati che affiora dalle mure massimianee, a salutare il «Dormiente», una terracotta dell'onnipresente Mimmo Paladino che l'ha donata per farla riposare tra gli affreschi del XIII e XIV secolo. Il restauro delle torri romane continua (anche sull'altra, detta «del Circo»), ma quella poligonale è stata resa circumnavigabile riaprendo un varco utilizzato nel Medioevo dalle monache benedettine. Aperto anche un collegamento tra il museo e la chiesa di San Maurizio al Monastero, con gli affreschi del Luini, che così è stata inglobata nel percorso.

COSTO del restauro, «poco più di tre milioni di euro, per valorizzare puntualizza l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - una collezione che ne vale oltre trenta, calcolati per difetto». E che adesso respira nella nuova palazzina di quattro piani, tre occupati dalle sezioni greca, etrusca e Altomedievale (mentre la sezione egizia e quella preistorica rimangono al Castello). Ad esempio, spiega Donatella Caporusso, conservatrice responsabile dell'Archeologico, per la parte etrusca (una collezione di tremila pezzi proveniente da Cerveteri e incamerata grazie al finanzia-mento di uno scavo della Fondazione Lerici negli anni '60) s'è potuta ricostruire una tomba; e al livello Altomedievale i corredi delle tombe di Trezzo (d'Adda), appartenuti a cinque alti dignitari longobardi, sono stati tirati fuori dal sotterraneo (dove c'è il deposito). Al piano rialzato è stato ricavato un piccolo spaziò per la didattica e le temporanee (adesso c'è «Suoni silenti», sulla musica nel mondo antico). Un altro spazio mostre, più grande, è stato liberato nell'interrato della palazzina storica: fino al 31 dicembre c'è «Nutrire il corpo e lo spirito», che in pieno stile Expo 2015 esplora il significato simbolico del cibo per gli antichi. Allargato e perfezionato il percorso «Abitare a Mediolanum», che racconta la casa dei milanesi in epoca imperiale e guadagna la donazione del collezionista Luigi Koelliker, due teste virili in bronzo di epoca romana databili tra il I secolo a.C. e il I d.C. Nuovi percorsi anche nei chiostri, le epigrafi in quello interno e l'edilizia nella Milano imperiale in quello secentesco.


L'OPERAZIONE, spiega l'assessore, non resta chiusa nel museo, ma lo pone al centro di un progetto di comunicazione che per la prima volta mette a sistema le tracce di Mediolanum. Un itinerario di sette chilometri da fare rigorosamente a piedi, 14 tappe tra monumenti e aree archeologiche (alcune seminascoste o inaccessibili), comprese le sei basiliche storiche, finalmente dotate di totem bilingue. Per promuoverlo, un video pagato dall'Assessorato alla Cultura e commissionato al Centro sperimentale di cinematografia: per adesso si vedrà al museo e nelle fiere, ma Finazzer sta trattando per piazzarlo nelle sale cinematografiche di tutta la regione. Il lancio comprende i primi due mesi a ingresso gratuito; dal 20 giugno si pagheranno cinque euro, ma il museo (aperto da martedì a domenica, dalle 9 alle 17.30) resterà gratuito il venerdì dopo le 14 e del tutto per gli under 25, almeno fino a fine anno. Ancora, un ciclo di visite guidate e laboratori per bambini, un programma di conferenze sulla mitologia dall'estate e Finazzer progetta collaborazioni col dirimpettaio Teatro Litta. Come un Tieste di Seneca nell'Anfiteatro, da dirigere lui stesso in settembre, quando non sarà più assessore.

 



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