Tracce di guerra nella città ora in pace

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Lettere pubblicate sul Corriere della Sera del 29 settembre 1999 sul tema dei ricordi innescati dalle bombe.


TRACCE DI GUERRA NELLA CITTA' ORA IN PACE


La bomba d'aereo disinnescata domenica - ritrovata nel cantiere dello Iulm, l'Istituto universitario di lingue moderne - ha fatto rivivere nei più anziani i ricordi di momenti drammatici. E' stata come un nuovo flash (dopo un analogo ritrovamento, nove anni fa, in via Molinetto di Lorenteggio) sulle immagini di un passato doloroso della città che la maggioranza dei milanesi ha però vissuto solo attraverso i racconti di famiglia, mentre i giovanissimi possono immaginarlo rivedendo e rivivendo quanto purtroppo è avvenuto di recente in Paesi molto vicini.


Ma in città, 55 anni dopo, esistono altre tracce di guerra, che ormai passano inosservate ai più. Ce le fa riscoprire Alessandro Faruffini, professore di liceo. «Sui muri di alcune case - fa notare - esistono ancora i segni US delle uscite di sicurezza dei rifugi del tempo di guerra.


Sono tracce di un momento di storia della nostra città che possono scomparire in breve tempo, man mano che le facciate degli stabili vengono pulite e ridipinte. Per esempio, in via Cesare Battisti, fino a un paio d'anni fa, c'era ancora una grande freccia con la R che indicava il rifugio dì Palazzo di Giustizia».


PREISTORIA ALLA BARONA
E sempre sull'onda dei ricordi innescati dalla bomba, Emilia Franco, presidente di Ecoclub, finisce per farci sapere che alla Barona, dove sorgono alcuni dei palazzi (e dei «casermoni») più recenti della città, l'uomo ci abitava fin dalla preistoria. «Forse più nessuno ricorda - scrive - che proprio nel luogo dov'è stato ritrovato l'ordigno, sull'area dell'ex Cascina Ranza (ancora in piedi qualche decennio fa) vennero alla luce nel 1887 una serie di interessanti manufatti preistorici. Oggi sono acquisiti alle raccolte del Castello Sforzesco e sono la testimonianza del precoce insediamento umano alla Barona. Ora che la bomba è stata neutralizzata, potrebbe essere un'idea non peregrina qualche altro sondaggio del terreno, sia per escludere la presenza di altri residuali bellici, sia a scopo archeologico. La vicina università Iulm, luogo di lingue e comunicazione, non potrebbe che giovarsi di un'eventuale sponsorizzazione dei lavori».


Suggerimento, quest'ultimo della lettrice, che ci porta dritti al concetto di museo: luogo di ricordi e testimonianze che, sfortunatamente per tutti, troppo spesso «sa di muffa» invece di essere un ambiente attraente e vivo.