Eid-Olon - capitolo 5

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Come un canale cambiò la storia di Milano. Il lungo sonno della Barona

Erminia prese la parola brevemente. "Voglio aggiungere che a mio avviso la leggenda maschera in modo poetico il passaggio da cruenti riti tribali e pagani al cristianesimo, come dire da Mittland a Milano. Cristo-foro appare un superamento del Mosco-foros, il portatore dell'agnello, spesso, anche a scopo sacrificale. Non sempre però si trattava di agnelli, ma dei più deboli sacrificati senza pietà : bambini, inermi, donne, sconfitti... Ho finito."

"Grazie per la concisione" commentò il Presidente, lieto di recuperare tempo sulla tabella di marcia. Toccava all'architetto Dionigi, il quale anzitutto si scusò per aver divagato dalle finalità sociali del concorso, sia pure per introdurre una discussione così stimolante culturalmente. Trovava interessante il punto di vista del signor Mauro. Riteneva che la leggenda rappresentasse bene la rivoluzione religiosa, ed anche quella urbanistica ed economica, che proprio a partire dalla costruzione della Chiesa e del Naviglio Grande avevano cominciato a cambiare il volto di Milano. "Ma il vicus, cittadella dei Celtiberi e dei tribali passatori restò da quel momento intrappolata in una dimensione fiabesca, un non-luogo, terra di nessuno che pure iniziava lì alla chiesetta e si andava a perdere a sud in Conca Fallata, lungo il corso del Lambro-Olona. Fu come se una gigantesca mano ruotasse di molti gradi il corso della storia cittadina trasferendo tutti i passaggi e i traffici sul Naviglio Grande. L'arcaica via Barona fu chiusa e ingoiata dalla campagna, progressivamente si crearono i latifondi tra il naviglio in entrata dal Ticino e quello in rientro verso Pavia. Le facce? Qui ci sono, immortalate da un obiettivo. Sono irreali?

Anche il cinema lo è. In fondo il fiume si comporta come una grande pellicola d'argento. Noi vediamo l'elettricità nei suoi effetti incandescenti: fulmini, luce artificiale... Ma dello spettro luminoso, cosa sappiamo davvero? Del magnetismo? Delle proprietà catariflettenti di certe acque superficiali? Devo dire che sono un pragmatico. Se l'irrazionale supera la mia ragione... me ne faccio comunque una ragione. E la ragione mi dice che qui la natura imita l'arte."

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