Concorso di idee per il Recupero e l'utilizzazione della Cascina Monterobbio

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In occasione di un concorso di iidee sulla Cascina Monterobbio nel gennaio del 2005, su un foglio locale compare una storia della cascina.

Nuova destinazione d'uso della cascina Monterobbio previo interventi di restauro conservativo e riqualificazione delle strutture edilizie. Il Cdz, tramite le Commissioni di Ambiente territorio. presidente Giancarlo Mapelli ed Edilizia urbanistica, presidente Pietro Testa, indice un Concorso di idee rivolto ai residenti della zona, ma aperto anche ai cittadini milanesi. Il concorso pubblico prevede la formalizzazione di idee, proposte progettuali, valutazioni, sponsorizzazioni, indirizzati al recupero e alla nuova destinazione d'uso dell'agglomerato della cascina Monterobbio (vedi foto in alto a destra), di proprietà comunale, e del contesto ambientale circostante parte essenziale del comprensorio della cascina. Monterobbio si trova al numero 51 di via Moncucco.

L'intero immobile è stato acquistato dal Comune nel 1959 assieme a un fondo di 410.000 mq, successivamente ridotto a 95.000 mq a seguito della costruzione del quartiere Sant'Ambrogio e del collegamento viario con l'autostrada dei Fiori. L'impianto planimetrico della cascina è a due corti: una posta a nord, chiusa su tre lati, verso la quale sono rivolte le abitazioni, l'altra verso sud sulla quale prospettano i rustici. Da rilievi storici riguardanti l'ultimo periodo di vita agricola della cascina, i tre corpi che delimitano la corte nord ospitavano le abitazioni dei mezzadri (corpo nord e corpo ovest) e quelle dei fittavoli e del fattore (corpo sud). Il fronte verso la corte del corpo ovest è caratterizzato da un porticato con archi a tutto sesto al piano terreno e da un loggiato al piano superiore.

Questa caratteristica, unitamente alla presenza di una piccola altana, posta al punto di incrocio tra il corpo ovest e quello sud, avvicinano l'aspetto della cascina alla tipologia della villa. La corte sud è delimitata sui quattro lati dalla stalla per i bovini (corpo sud) e da un rustico adibito a deposito per gli attrezzi, a deposito per il foraggio e a essiccatoio (corpo est). La corte ha un ingresso indipendente, costituito da un androne posto nei pressi dell'abitazione del fittavolo al punto dove il tetto della stalla per i cavalli ha una rientranza. Sul fronte ovest, verso il giardino, si rilevano due balconcini in ferro battuto di pregevole disegno. Allo stato attuale gli alloggi della cascina Monterobbio sono abitati da famiglie in modo abusivo. Vi si trovano inoltre una cooperativa con annesso bar, magazzini e laboratori di varia attività. In un corpo di fabbrica aggiunto in epoca più recente ha sede una piccola azienda a carattere artigianale.

Le condizioni edilizie e strutturali necessitano di diversi lavori di ripristino e restauro conservativo oltre alla ristrutturazione degli ambienti interni in previsione di una nuova destinazione d'uso per servizi di interesse sociale e culturale o a disposizione per attività della zona 6. La cascina Monterobbio è compresa nella variante al Piano regolatore generale Famagosta/Autostrada dei Fiori approvato dalla Giunta della regione Lombardia in data 19.11.92, con delibera 30365. Nella relazione illustrativa della; variante è previsto il recupero tramite restauro conservativo della intera struttura rurale e l'insediamento di servizi di utenza locale. E inoltre disposta l'estensione di un'area di salvaguardia ambientale della cascina per circa 20.000 mq.


 


Cenni storici
La cascina è storicamente accatastata come correlata al fiume Olona/Lambro meridionale e ha visto l'alternarsi nella proprietà di famiglie nobili - come il feudatario dei Cassino Scanasio -, prelati, uomini politici, intellettuali, come il segretario di Alessandro Manzoni, che importò da Versailles le Robinie con la finalità di potenziare la stabilità degli argini dell'Olona e delle numerose rogge. Tra le altre persone celebri che hanno soggiornato nella cascina si ricorda il pittore Francesco Hayez e lo stesso Napoleone, che risulta abbia pernottato nella stanza degli affreschi – all'epoca non ancora ricoperti di calce – situata sotto l'altana.


Secoli dal XV al XVII
Da un semplice corpo di fabbrica a forma di T sorto in epoca viscontea, probabilmente delegato al controllo delle acque a monte di Conca Fallata/Chiesa Rossa, si passa in seguito alla Casa da Massaro e all'organizzazione latifondiaria con piantumazioni di gelso, vite e cereali. Nel complesso della cascina facevano parte un mulino e la filanda di Sant'Ambrogio, oggi scomparsi. La facciata ovest viene decorata con motivi a fresco, le stanze interne con scene di agro-allevamento, caccia e bosco.


Secoli dal XVIII al XIX
Vengono costruiti i due cortili laterali, uno a villa con sette profonde arcate e loggiato, l'altro a rustico. Sul fronte principale sono aggiunti i balconcini barocchi di ferro di Toledo.


Secolo XX
Con l'esproprio e l'acquisizione da parte del Comune, il P.r.g. destina la zona per spazi pubblici a parco e quale area di salvaguardia ambientale, prevedendo il recupero e l'inserimento del comprensorio nell'ambito urbano della zona 6 in relazione alla localizzazione, le dimensioni, il valore ambientale, le peculiarità dell'organismo architettonico. Il piano di recupero e valorizzazione, proposto dall'Assessorato demanio e patrimonio di concerto con l'Assessorato ai beni e attività culturali della regione Lombardia, indica principalmente l'insediamento di botteghe artigiane per l'addestramento dei giovani finalizzato alla salvaguardia della tradizione artigianale milanese e l'istituzione di un museo etnografico indirizzato preminentemente all'evoluzione dell'agricoltura lombarda.


Stato attuale
Il recupero del complesso rurale non può prescindere dalla urgente messa in sicurezza di alcuni punti deboli o pericolanti, oltre al riassetto generale con l'eliminazione dell'occupazione abusiva. In particolare si rileva il rischio di crollo nella stanza degli affreschi sotto l'altana, interessata da una crepa molto accentuata. La possibilità di caduta del sof fitto della sala della cooperativa, a causa della demolizione di un tramezzo por-tante avvenuta nel 1979, e conseguentemente del relativo tetto e del portico. Inoltre, il crollo parziale del tetto della stalla grande, che ha reso inabitabile i locali interni di alcuni rustici, e della scaletta a nord nella prima corte.
Altre opere portanti della struttura risultano pericolanti.
Risulta essenziale predisporre con urgenza un pro-getto di qualificazione della cascina, individuando e indicando le opportunità e le esigenze contemporanee di nuova destinazione d'uso. Presso il Consiglio di zona 6 sono disponibili copie delle planimetrie e delle sezioni tecniche della cascina.


Le proposte devono essere indirizzate entro il 28 febbraio 2005 a: Consiglio di zona 6, Commissioni ambiente – urbanistica, viale Legioni Romane, 54 20147 Milano, tel. 0288458612
Massimo Girtanner


Il 26 aprile 2005 in commissione edilizia vengono presentati i progetti e le idee per il restauro della Cascina Monterobbio. Segue riassunto.
SETTORE ZONA 6 Commissione Edilizia e Urbanistica del 26/04/2005  


Sono state presentate le sotto riportate 5 proposte:


1. La città dei Soie Ass. Culturale Suryanagara
Emy Blesio
Propone la realizzazione di una Accademia di arti varie e mestieri, la organizzazione di Corsi di formazione tecnica, Laboratori-Workshops-Stages, Handicap e Pet Therapy, assegnazione di Borse di Studi


2. Comitato per il Parco Agricolo Sud
Mariateresa Lardera
Propone due livelli di iniziative: il primo a breve termine, che prevede
- Recupero della documentazione storica e degli studi già eseguiti sulla cascina
- Studi del territorio circostante finalizzati al suo recupero
- Interventi immediati di salvaguardia e di messa in sicurezza delle strutture
- Individuazione degli spazi inutilizzati e di quelli occupati abusivamente


Il secondo livello, di più lungo periodo che prevede:
- Coordinamento con altri livelli istituzionali quali Regione, Provincia e Comune
- Studio di progetti riguardanti altre Cascine
- Costruzione partecipata di un progetto di utilizzo


3. Struttura Museale – Laboratori e Residenze per Studenti
Filippo Roda
Prevede la realizzazione di:
- Una Residenza per studenti dell'Università di Milano – Facoltà di Agraria
- Una Residenza di tipo "Residence" e alcuni piccoli Appartamenti
- Laboratori artigianali
- Museo Etnografico-gastronomico
- Il mantenimento della Coop. "Circolo Virgilio Ferrari"
- La sistemazione delle due corti e delle aree esterne.


4. Strutture varie   
Fabio Broglia – Asha Singh
Prevede la realizzazione di:
- Parcheggio cicli e motocicli
- Ente Giardino Botanico
- Botteghe artigianali
- Caffetteria – Tavola calda
- Centro Culturale
- Abitazioni (16 appartamenti)
- Ufficio Postale
- Ente di sorveglianza
- Biblioteca rionale


5. Animal-Agri Turismo (Vitto & Alloggio in Cascina)
Benedetto Galbiati
Prevede l'utilizzo della formula "Project-financing" per la realizzazione di un Agriturismo, obbligatoriamente dotato di tutti gli animali di cascina, di orto e di giardino dotato oltre che di fiori anche di alberi da frutta.


Le prime quattro proposte presuppongono che il Comune, a propria cura e spesa, provveda prima alla ristrutturazione dell'intero complesso per poi affidare la struttura ai soggetti che si sono proposti per la gestione. 


L'ultima proposta potrebbe essere realizzata integralmente dai privati e pertanto a costo 0 per il Comune.
I vari proponenti sono disponibili per la illustrazione delle loro proposta alle Commissioni.


Benedetto Galbiati

 


Segue una integrazione della prof. Emilia Franco per portare a conoscenza l'importanza degli affreschi del grande pittore Hayez per cui si chiede il restauro.


Milano, 10/06/05


Ai Presidenti delle Commissioni EDILIZIA, AMBIENTE, CULTURA del C.D.Z. 6
Viale Legioni Romane, 54
20147 Milano


Oggetto: Concorso d'idee per il restauro e nuova destinazione d'uso CASCINA MONTEROBBIO v. S. Paolino, 5 MILANO (ex via Moncucco, 51)


"Dichiarazione disponibilità delle operatrici OPIFICIO RESTAURI di Milano"


Gentili Presidenti,


seguo con attenzione i lavori di cui all'oggetto, come tutti gli amici ed estimatori della Cascina. Molti, come me, osservano che nelle varie proposte esaminate, non é stato sufficientemente considerata la presenza degli affreschi di Francesco Hayez, caposcuola del "Romanticismo" risorgimentale in Italia, direttore dal 1850 dell'Accademia di Brera, allievo di Canova, amico di Ingres ecc. personaggio celebre a livello internazionale. Gli affreschi sotto soffitto visibili sono ben poca cosa in realtà, e forse il tempo trascorso (vent'anni!) dalle ultime foto presentate in Sovrintendenza nel 1986 per la pratica della notifica storico-artistica, hanno ancora peggiorato la situazione.


L'accertamento dell'estensione dei dipinti a fresco sulle varie pareti dell'appartamento, oltre alla stanza sotto l'altana, è fondamentale per il coinvolgimento dell'opinione pubblica e la conseguente raccolta di fondi, pubblici e privati.


Propongo quindi di approfittare della disponibilità espressa dalle restauratrici dell'Opificio Restauri, che hanno anche fornito nella scorsa seduta di Commissioni riunite, apprezzabili referenze, per effettuare una campionatura sulle pareti, che accerti per quanto possibile l'estensione e localizzazione degli affreschi prima ancora di procedere ai piani di restauro conservativo della struttura muraria, per le ovvie cautele di prammatica e con il dichiarato consenso della Sovrintendenza di Brera.


La presenza come direttore artistico e ritrattista di F. H. alla cascina è provata dagli atti della causa che egli stesso intentò al proprietario della Monterobbio per il mancato completamento della retribuzione spettantegli e che certo non avrebbe rivendicato se la sua opera (cosa palesemente assurda) si fosse limitata alla fascia dei decori oggi visibili sotto l'altana, in stile protobarocco. Di tale contesa si ha notizia anche nelle tesi di laurea (storico-artistiche) sulla cascina: ad esempio  in Politecnico (www.polimi.it) "L. Ambrosini-R. Lamanna" Cascina Monterobbio, Corpi Santi di Porta Ticinese, Milano, aggiornata a cinque-sei anni fa.
L'argomento "Romanticismo in pittura" è oggi tornato di moda con frequenti citazioni di Hayez, come dall'allegato Corsera 5/06/05


Cordiali saluti       


Emilia Franco
presentatrice pratica e relazione s/a per L. 1089/39

 


lI 28 maggio 1985 viene presentato in Consiglio comunale un'interpellanza di R. De Corato che riprende un articolo sul degrado della Cascina Monterobbio.


Milano 28 ottobre 1985


I sottoscritti Consiglieri Comunali
- in relazione allo stato di degrado e di abbandono in cui si troverebbe la "Cascina Monterobbio" già citata nel censimento della popolazione della Barona a fine secolo XVI ( Status Animarum 1597 ),


visto


che la suddetta Cascina è una vera memoria storica in Zona 16, che costituisce con i suoi 410.000 mq acquisiti nel 1959 dal Comune di Milano, l'area sulla quale è stato edificato il Quartiere Sant'Ambrogio con le vie che lo delimitano,


considerato


che all'interno vi sono affreschi del tardo Rinascimento e grandi camini recanti lo stemma dei Monterobbio e tante altre testimonianze del ruolo rivestito per secoli dall'edificio al centro di un sistema economico, sociale e paesaggistico, tipico del passaggio dalle piccole proprietà frazionate alla fase del latifondo, epoca Viscontea-Sforzesca,


rilevato


che i vecchi inquilini si adoperano affinché tutto non vada in rovina, ma non ricevono assistenza né consulenza da chi ne è incaricato per legge vi è da rilevare che anche i pregiati balconcini barocchi in ferro battuto sono ormai erosi dagli agenti atmosferici),


osservato


che accanto alla mancanza di una vera manutenzione vi è il sistematico impoverimento del manto vegetale, anche perché nel prato antistante,


proprio nel punto di vista principale, laddove dovrebbe esserci la "quinta", la "cornice” (il primo pano dei pittori ) staziona uno squallido bivacco permanente di roulottes e camion che impediscono qualunque funzione e perfino la "percezione" di tali valori. 


Tutto ciò rilevato, i sottoscritti


INTERPELLANO gli Assessori alla Partita per sapere:


1) Se risponde al vero la notizia che proprio sul fronte principale della Cascina stia per sorgere un "glorioso" blocco di gabinetti-spogliatoio ad opera di una Società sportiva locale, in modo da eliminare una volta per tutte le speranze di valorizzazione e recupero di chi ama questa rinascimentale architettura ancora immersa nella sua culla verde


2) Se risponda al vero che l'unico gigantesco ippocastano, stupenda creatura vegetale e secolare è in serio pericolo e risulterebbe “condannato a morte per cloro", nel giro di pochi mesi (questi alberi non tollerano il cloro usato nei disinfettanti dei bagni), a causa di una vasta piattaforma che è stata gettata proprio sulle radici del secolare ippocastano


3) Quali provvedimenti e quali misure intenda intraprendere l'Amministrazione Comunale a tutela e difesa di questa che è una delle ultime cascine nella città di Milano,


4) Chi ha dato le relative suddette autorizzazioni per spogliatoi ecc. e se era a conoscenza dei notevoli guasti che avrebbero procurato alla suddetta Cascina che tra l'altro risulta essere stata scelta a simbolo visivo di tutte le cascine milanesi, nel volume "Cascine del Comune di Milano" edito dall'Assessorato al Demanio e Patrimonio e dall'Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia.


RICCARDO DE CORATO

 


La copertina di un libro ambientato nella cascina Monterobbio. Si riproducono due documenti storici.



Di fronte alla cascina Monterobbio sorgeva un mulino che venne distrutto quando fu costruito il quartiere popolare S. Ambrogio. Gli oggetti più importanti vennero traslocati nei dintorni. In particolare un rilievo lineo (Madonna che allatta) in stile giottesco è stato restaurato e affidato dalla Sovrintendenza alla Chiesa di S. Giovanni Bono che sorge nei dintorni.


PREVISTO IL RESTAURO DELLA MADONNA DEL MULINO


Il bel bassorilievo ligneo del XVI secolo che raffigura la Madonna che allatta il Figlio suo Gesù è l'immagine sacra più cara ai fedeli della Parrocchia di S. Giovanni Bono che la custodisce.
Essa si trovava presso il Mulino S. Ambrogio, ora abbattuto per costruire l'omonimo quartiere popolare di Milano. È di proprietà del Comune di Milano e fa parte della Civica Raccolta d'Arte del Castello Sforzesco, lasciata in deposito presso la Parrocchia di S. Giovannì Bono al momento della sua costruzione.


Più volte nel passato, e anche qualche mese fa, il Comune di Milano ha cercato di portare questo bassorilievo in Castello. La Parrocchia tuttavia si è opposta, adducendo come motivazione il fatto che si tratta di un'immagine religiosa che pertanto deve restare in una chiesa e, più precisamente, nella chiesa sorta sul luogo dove essa un tempo era custodita.
Ora la Parrocchia e la Direzione della Civica Raccolta d'Arte del Castello


Sforzesco sono arrivate ad un accordo che dovrà essere perfezionato con una convenzione scritta tra le due parti, secondo il quale il Comune si impegna a lasciare la scultura religiosa in deposito presso la Parrocchia S. Giovanní Bono, la quale a sua volta si impegna a curare lo stato di conservazione della medesima.


L'immagine della Madonna del Mulino S. Ambrogio sarà presto restaurata presso il Centro di Restauro Zanolini-Ravenna di Milano. Verrà eseguita la pulizia della superficie del bassorilievo, il consolidamento del colore e del legno, il trattamento sottovuoto antitarlo, la stuccatura e la reintegrazione di alcune piccole lacune e la verniciatura a cera protettiva.
Il preventivo della spesa si aggira sui due milioni di lire.


don Ferruccio Crotti

Cascina Monterobbio
Un incontro pubblico per chiedere il restyling
L'articolo è tratto da v<<CronacaQui>> del 1 febbraio 2012


E' un gioiello del XVI secolo a due passi da Famagosta, che porta ancora impressi i segni della Milano rurale. Questa è la cascina Monterobbio di via San Paolino 5 al quartiere Barona, a due passi da Famagosta, sede del circolo per anziani Virgilio Ferrari e pure dimora per alcuni abitanti. Tra le sue mure persino antichi maffreschi. Ma "urge un restyling", urlano da tempo i cittadini, perchè cade a pezzi. Domenica si è tenuto un incontro pubblico dal titolo "Il futuro di Monterobbio nel Parco Agricolo Sud" organizzato dal comitato Ever green-Barona. Obiettivo, raccogliere spunti e idee per rendere la struttura più fruibile al quartiere senza perdere il legame con il polmone verde circostante, Invitati Emilia Franco (Associazione verdi navigli milanesi), Silvestro Della Rocca (Circolo Virgilio Ferrari), Giuseppe Frattini (Antica credenza Sant'Ambrogio), Lorenzo Dossena (Associazione calcio Barona), Domenico Garofalo (comitato Ever Green), Luca Agnelli (assessore provinciale all'Agricoltura), Stefano Bolognini (assessore provinciale alla Sicurezza) e Gabriele Rabaiotti (presidente del Consiglio di zona 6). Moderatore: Giuseppe Goldoni, del comitato Ever green nonché consigliere del parlamentino. "La cascina non deve essere abbandonata a se stessa" afferma, "va recuperata. Il Comune metta a bilancio i fondi per la ristrutturazione".


 


 


ILSilvestro Della Rocca, presidente 77enne del circolo culturale Virgilio Ferrari, cava fuori dall'armadio vecchi cimeli: fotografie, disegni e pagelle degli anni Quaranta. «In in regola, ha già ricevuto «una marea di sfratti», sottolinea. «Siamo sei nuclei familiari senza contratto regolare - precisa Pasqualina - e, invece, tre pagano l'affitto».


A andranno a incidere sulle attività del circolo ricreativo e quale sarà la destinazione delle stanze in cui si trovano gli affreschi».


Intanto, Aler comunica che «per il momento non sono previsti interventi di tipo straordinario a. Gli abusivi non verranno regolarizzati e, quanto al circolo degli anziani, il contratto sarà rinnovato. Avendo preso da poco in gestione l'immobile, sono ancora in corso sondaggi e censimenti».