Milano

Il comune di Milano pensa a un nuovo inceneritore in zona Ripamonti

Da tempo il comune di Milano pensa a costruire un nuovo inceneritore. Per quanto queste strutture abbiano cambiato il proprio nome nel più pomposo 'termovalorizzatore', servono sempre a bruciare i rifiuti non riciclati. Perciò immettono sostanze tossiche nell'aria.
L'associazione Verdi Navigli non è pregiudizialmente contraria a questa o ad altri tipi di struttura, se realizzata bene e nel posto giusto. Chiediamo solo, come farebbe qualunque cittadino, di assicurarsi il pieno utilizzo delle strutture esistenti, e di finanziare i piani di modernizzazione, prima di investire valanghe di denaro pubblico in nuovi progetti.
Al sindaco Albertini interessano poco le istanze popolari, questo si sa. Molto meglio i comitati tecnico-politici e le ricerche universitarie, specie quando 'casualmente' confermano le intenzioni dell'amministrazione. Perciò il comune ha preso e deciso che è ora di costruire un nuovo inceneritore, nonostante quello attuale non sia affatto a pieno regime, come spiega l'articolo del Corsera che riportiamo.
Il nuovo inceneritore sarebbe localizzato in zona Ripamonti, al limite dei campi agricoli del sud milanese. Ma usare una parte dei milioni di metri quadri di aree industriali dismesse è così impossibile? E' proprio necessario consumare nuovo suolo? 

Tetti di erba e Navigli aperti contro l'afa

Categorie: 

Dagli studenti della Bocconi arriva una proposta per raffreddare la metropoli milanese. Ricoperto di erba o alberi, un letto sotto il sole raggiungerebbe la temperatura massima di 25 gradi invece degli 80 di quelli normali. Così come limitando l'uso dei condizionatori, che ributtano fuori aria a 65 gradi, si avvertirebbe subito una maggiore frescura.

Sono le proposte emerse da una ricerca dell'Università Bocconi per ridurre l'isola di calore, che a Milano provoca una temperatura più alta che in altre città anche di sei gradi. Diciotto studenti del master in Economia e management ambientale dell'università, coordinati da Francesco Bertolini,  hanno infatti esaminato la situazione della città.

Inceneritore nel Parco Sud, sì o no? I cittadini chiedono informazioni al comune di Milano

In mancanza di smentite ufficiali, i cittadini di via Fernando Santi a Milano (quartiere Ronchetto sul Naviglio) chiedono ai Vigili di sapere la verità sulla ventilata ipotesi di costruire un inceneritore tra i campi coltivati al confine della città. Riportiamo di seguito il testo della comunicazione.

Continuano le proteste contro il ponte degli orrori

Lettera contro il cavalcavia Giordani - 3Riportiamo da Il Milanese la lettera di un abitante di via San Colombano, strada situata a pochi metri dal contestatissimo ponte.

Intervento-mozione per la reale comprensione dei Navigli Milanesi

Categorie: 

Nei primi anni del 2000 gli abitanti dei Navigli (zone 5 e 6) hanno preso coscienza del degrado che minacciava (e ancora minaccia) questo suggestivo angolo di Milano, chiedendo in varie sedi l'istituzione di un OSSERVATORIO per monitorare i problemi da risolvere e i pregi da valorizzare.

Povera Cascina Cantalupa, nascono box sotto i resti antichi

Categorie: 

La villa secentesca doveva essere «in parte demolita per essere poi ricostruita». Invece sotto le sue macerie sono sorti posti auto, e il comitato di quartiere non l'ha presa bene. L'articolo è tratto da Il Giorno del 21 febbraio 2003.

La storia da salvare

Categorie: 

Gli uffici comunali di via Buccinasco intitolati al vicequestore Scrofani

II consiglio di zona 6 ha deciso di intitolare gli spazi comunali di via Buccinasco a Paolo Scrofani, il vicequestore morto in via Cermenate nel giugno scorso a causa dell'esplosione di gas provocata da Massimiliano Santoro, un inquilino deciso a resistere allo sfratto.

Una borsa di studio dei Lions per la figlia dei vicequestore morto

Categorie: 

Circolo della Stampa, 25 settembre 2002 - Stasera al Circolo della Stampa, in corso Venezia, alla presenza del

Una medaglia d'oro per Scrofani

Categorie: 

Il dirigente della polizia perse la vita il 28 giugno a causa delle ferite riportate nell'esplosione di un alloggio saturo di gas e Ciampi premia il vice questore morto in viale Cermenate. L'articolo, di Lorenza Pleuteri, è stato tratto da La Repubblica del 3 agosto 2002.

"«SE non ci avesse fatto andare tutti indietro, rimanendo lui solo in prima linea, ci sarebbero stati altri morti», dissero allora i colleghi che stavano alle spalle del vicequestore Paolo Scrofani, nel palazzo di viale Giovanni da Cermenate sventrato dall'esplosione.

Pagine