Sei progetti per 4 Comuni: dall'idroscalo a Cusago, al quartiere per anziani e coppie

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Un progetto suggestivo per recuperare il castello di Cusago, importante sede storica degli Sforza, e caposaldo del sistema difensivo viene descritto nel seguente articolo pubblicato su <<Il Giorno>> il 14 maggio 2009. Di Davide Bortone.

SUD OVEST: SONO 30 PROFESSIONISTI DA TUTTA EUROPA


UNIRE LE DUE CAVE e creare l'Idroscalo cusaghese, con una spiaggia lunga un chilometro. Istituire nel castello una scuola di alta cucina, collegata al circuito Slow Food. E ancora: realizzare a Monzoro un nuovo quartiere, in grado di accogliere insieme anziani e giovani coppie. Non è la lista dei desideri impossibili di qualche amministratore fantasioso. Si tratta invece di alcuni dei progetti studiati fino all'ultimo dettaglio dai trenta architetti venuti da tutta Europa a Cusago, Cisliano, Albairate e Bareggio in occasione del Workshop «Terre dei fontanili», che ha chiuso i battenti tra gli applausi la sera del 7 maggio.
Tutto è iniziato nel piccolo Comune alle porte di Milano, grazie alla brillante intuizione di due giovani architetti cusaghesi, Riccardo Bianchi e Andrea Colombo, seguiti a ruota dai loro colleghi di Università e Politecnici di Germania, Olanda, Polonia e Turchia. Dei sei progetti dedicati al futuro sostenibile del territorio, nel pieno rispetto dei dettami dell'Expo 2015, cinque riguardano Cusago. Due si concentrano sul castello, studiato come sede di una raffinata scuola di gourmet, con spazi adibiti a cucina e ristorante collegato al circuito di Slow Food, ma anche ripensato per finalità espositive e congressuali.


NELLA TORRE si stanzierebbe infatti per un anno un artista, che dall'osservatorio privilegiato potrebbe trarre l'ispirazione per le sue opere. Il terzo progetto riguarda invece la realizzazione di una «New town»: un edificio ideato nello spazio che fronteggia Santa Maria Rossa, a Monzoro, dove gli architetti hanno pensato di realizzare un quartiere «sperimentale», in cui vivrebbero assieme giovani e anziani. Un esperimento architettonico e sociale, dunque. Il quarto progetto, anche se si concentra sul territorio di Cisliano, riguarda il Bosco di Cusago. Viene ipotizzata la costruzione di un edificio in materiale naturale, da utilizzare come centro di ricerca ambientale e laboratorio permanente sul biotopo del bosco. Uno spazio fruibile da scuole, studenti universitari e visitatori. Ma il progetto più curioso è sicuramente quello che porterebbe alla realizzazione di un vero e proprio idroscalo a Cusago. Tra 5-8 anni, i laghi delle cave dovranno essere riqualificati e quella sarebbe l'occasione per unirli.

LE AREE CIRCOSTANTI sarebbero dunque adibite a spazi ricreativi e sportivi, con un percorso ciclabile in sicurezza che colleghi ai centri abitati circostanti. Si costituirebbe così un chilometro di spiaggia, dove prendere il sole e rilassarsi nel mezzo della natura. Un centro così, farebbe concorrenza d'estate pure all'idroscalo milanese. «Il Workshop ha costituito la continuazione del progetto iniziato con Agenda 21 - commenta il sindaco di Cusago, Luigi Cairati - ovvero la continua ricerca di soluzioni per tutelare e riqualificare, dove necessario, lo splendido territorio dove viviamo». Una zona, però, minacciata dal progetto di costruzione del collegamento tra la Tangenziale Ovest e Malpensa, che Cusago sta oggi contrastando assieme ai Comuni limitrofi. «Auspichiamo che i risultati del Workshop contribuiscano al ripensamento del progetto della nuova autostrada Anas - dichiara appunto il professor Ado Franchini, del Politecnico di Milano - che creerebbe una profonda ferita all'interno del Parco Sud, distruggendo l'equilibrio di un territorio che mantiene ancora integra una sua forte identità legata al verde, all'agricoltura e alle acque».