Vie segrete

<p><em>Dal nostro inviato architetto Federico Pecorino</em></p><p><br>Le vie segrete di Leonardo si svolgono soprattutto sotto terra: si tratta di un sistema logistico collegato alla difesa militare strategica del Ducato di Milano perfezionato durante la Signoria degli Sforza. </p><p>Nel Rinascimento tali percorsi ipogei assolsero pienamente alle esigenze del sistema di potere vigente, tuttavia la loro origine è lontanissima nel tempo. Infatti, già gli accampamenti romani del III secolo a. C. possedevano delle trincee coperte al fine di consentire l'uscita e il rientro dei soldati senza essere visti, sia a scopo informativo sul territorio conquistato (spesso ancora ribelle) che di approvigionamento. Spesso tali passaggi sotterranei sono rimasti negli adattamenti successivi dei "castelli" che eventualmente sorgevano sul tracciato dell'accampamento: esempio il castello di Buccinasco.</p><p>Durante il Medioevo questi luoghi vennero adattati con opere provvisorie perfezionate e rese stabili, adattandole alla complessa vita delle corti prima medievali poi rinascimentali, ma soprattutto vennero ben organizzate le cavità sottostanti i castelli per renderli funzionali a tutti i settori esistenziali.</p>

San Barnaba

Foto scattate nel cortile della casa di piazza Sant'Eustorgio (il cui proprietario è l'avvocato Cesare Rimini) che cela la più antica fonte battesimale milanese, quella di San Barnaba. L'accesso avviene dalla grata che ho fotograto.
Federico Pecorino

Bereguardo

Castello e dintorni di Bereguardo, dal nostro inviato Arch. Federico Pecorino

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Gli esploratori del sottosuolo alla scoperta dei tunnel segreti

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Tornano di moda le imprese speleologiche urbane per identificare i vari tratti ancora esistenti del complesso sistema di difesa ipogeo iniziato con i percorsi dei monaci cistercensi nel secolo XII, poi perfezionati dall'ingegnere militare idraulico di Ludovico il Moro: Leonardo da Vinci.
Il tratto di cui si parla nel seguente articolo probabilmente passa sotto i giardini della Guastalla, a lato della via San Barnaba.

Gli speleologi: «Una galleria tra la Besana e il Policlinico»
L'articolo di Armando Stella è tratto dal <<Corriere della Sera>> dell'11 aprile 2013

Procedono in ginocchio, curvi, la torcia elettrica accesa sul caschetto rosso. Sono cacciatori di segreti. Speleologi, archeologici e scrittori: «Nel sottosuolo di Milano c'è un mondo nascosto frutto di attività economiche e sociali, di vita quotidiana e cultura che maestranze di cavatori, minatori e muratori hanno lasciato a testimonianza del proprio passaggio nel corso dei millenni».
Passaggi sepolti. Misteri da illuminare. Il primo, il più affascinante, accomuna i sotterranei della Rotonda della Besana al corpo antico dell'ospedale Ca' Granda: «Siamo convinti che ci sia una galleria di collegamento, cripte, stanze sconosciute...». Al momento è solo un'ipotesi, poco più d'un sospetto: «Bisogna indagare». Gli specialisti del buio, Ippolito Edmondo Ferrario e Gianluca Padovan, hanno chiesto il permesso ieri al Comune e alla So printendenza: «E un'occasione — si legge nella lettera — per studiare la storia della città».

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